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Focolaio San Francesco. Gli operatori ci scrivono: "Abbiamo dato il massimo ogni giorno"

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Operatore Sanitario Operatore Sanitario © amirreza jambi
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In merito alla questione del focolaio Covid che si è sviluppato all'interno del Villaggio San Francesco di Scarperia e San Piero, e che abbiamo trattato in un articolo che, dando voce ad un operatore, metteva in luce delle criticità (clicca qui); arrivano in redazione e dai social altre testimonianze e messaggi che raccontano l'impegno profuso ogni giorno dagli operatori. Testimonianze che raccogliamo e rilanciamo volentieri per dare voce a 360 gradi ai protagonisti della vicenda. 

Tutte queste persone che ci hanno scritto, o che hanno commentato, mettono in luce la passione e l'amore per il proprio lavoro svolto con i nostri 'nonni'. Passione e professionalità che non mettiamo in dubbio. Ricordiamo che la testimonianza cui abbiamo dato voce nel precedente articolo non negava tale impegno, ma cercava di evidenziare le problematiche emerse nella gestione dell'emergenza. 

Di seguito vogliamo riportare degli stralci di queste testimonianze. Ad esempio Sarah ci scrive:

"E' un anno e mezzo che lavoro all’interno del San Francesco e se ho deciso di restare é perché mi hanno offerto tutto ciò che un giovane della mia età desidera".

E ancora:

"Ho visto famiglie in difficoltà essere aiutate dalla struttura (...) ho visto assunzioni fatte in piena crisi e disoccupazione, ho visto in questa tragica esperienza capi, responsabili, infermieri, operatori, addetti alle pulizie, magazzinieri e altre figure professionali, unirsi, combattere con le lacrime agli occhi e le gambe stanche lavorando 12 ORE di fila senza pausa".

E ci parla anche di operazioni fatte con 'grande tatto'. Sui social Laura scrive: 

Anche io. Io li ho lavorato 15 anni fa per 4 anni. Un ambiente meraviglioso, dove si respira la attenzione e la cura per tutte le persone che li risiedono... In questa situazione penso sia meglio tacere e mandare un abbraccio virtuale a tutti, pazienti e personale... Forza!

Scrive invece Manjola:

 Ognuno di noi è consapevole del proprio lavoro e dobbiamo essere fieri di quello che stiamo facendo. La cosa importante e che solo noi sappiamo e sentiamo sulla nostra pelle i sacrifici e dispiaceri, che usciamo da li con le lacrime agli occhi.

E anche Valentina:

Stiamo passando giorni duri.. giorni in cui vediamo i nostri nonni soffrire per una malattia infima che è entrata nelle vite di tutti. Lavoriamo con la massima disponibilità oraria passando ore e ore dentro le tute per fare l'impossibile ci tratteniamo spesso oltre l'orario di lavoro perché "c'è bisogno" e lo facciamo perché amiamo il nostro lavoro. 

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Commenti 1
  • Ilaria

    Per noi il villaggio San Francesco è la nostra seconda casa,i nonni sono parte di noi. L'amore che ci mettiamo, è ricambiato da queste creature..chi butta fango sul nostro operato deve VERGOGNARSI e andarsene via

    rispondi a Ilaria
    dom 27 dicembre 2020 05:58