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Vicchio. Lettera aperta delle sinistre al parroco

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Vicchio. Lettera aperta delle sinistre al parroco Vicchio. Lettera aperta delle sinistre al parroco © n.c.
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Dal Gruppo Consiliare Sinistre per Vicchio riceviamo e pubblichiamo questa lettera aperta al parroco, Don Giuliano Landini, sulla vicenda del sostegno, da parte del Consiglio Comunale di Vicchio, alla sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo sui simboli religiosi. Riservandoci, nel prossimo futuro, di intervistare proprio Don Giuliano sull'argomento.

Lettera aperta a don Giuliano Landini, Parroco di Vicchio e Vicario Foraneo

 

Caro don Landini,

le sue dichiarazioni agli Organi d’informazione e il suo intervento del 7 marzo su “L’Osservatore Toscano – Notiziario della Diocesi di Firenze” inserto del settimanale Toscana Oggi, inerente ai fatti di questi giorni, ci obbligano ad alcune precisazioni; ciò non tanto per dovere di risposta, quanto per chiarire alcuni punti fondamentali, così da facilitare il lavoro amministrativo che attende il Consiglio comunale di Vicchio nei prossimi mesi.

1 Le Comunità parrocchiali vicchiesi e l’Unità Pastorale di Vicchio, che Lei da tanti anni validamente guida, non sono in alcun modo identificabili con il Comune di Vicchio e con nessuno dei suoi Organi amministrativi (Giunta e Consiglio comunale). Certamente possono legittimamente parlare, ma solo  in proprio nome e non pensando di rappresentare il  volere degli 8.234 abitanti di Vicchio. Come Lei sa bene, siamo in regime di Democrazia  rappresentativa e non di Teocrazia.

2) L’agenda del Consiglio comunale (il cosa fare e il cosa votare) è competenza specifica del Consiglio stesso secondo le leggi della Repubblica Italiana e non può essere dettata da nessun altro, tanto meno dal Rappresentante di una Confessione religiosa, qualunque essa sia.

3) Il Consiglio comunale, i suoi Consiglieri, ma anche la Giunta e soprattutto il Sindaco - che ci rappresenta tutti - devono rendere conto agli 8.234 cittadini di Vicchio e alle Leggi dello Stato italiano e alla Costituzione repubblicana e non ad una Comunità religiosa, per quanto partecipata e qualsiasi essa sia; quindi che il voto del Consiglio comunale non rispetti - a Suo giudizio - il sentire delle Comunità parrocchiali e dell’Unità Pastorale di Vicchio, è irrilevante per l'azione amministrativa e non può in alcun modo condizionare l’operato dei Consiglieri. Specie quando si tratta di espressioni di voto avvenute in “libertà di coscienza”.

4) Gli otto consiglieri che hanno votato “si” ai principi di laicità espressi dalla Sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, lo hanno fatto in coerenza con i principi di laicità espressi dalla nostra Costituzione repubblicana - alla quale anche il Sindaco Izzo ha giurato fedeltà ed osservanza.

5) L'accusa di “anticristianesimo” che si anniderebbe, come Lei scrive, nell’animo degli otto Consiglieri comunali rappresenta un’evidente forzatura e i toni che Lei usa in questo passaggio del suo intervento ci sembrano inappropriati e d’altri tempi; francamente, una caduta di stile.

6) Siamo invece molto preoccupati e francamente allibiti che vi siano persone, di diverso orientamento politico (anche all’interno della sua Comunità), che hanno colto questa occasione per esprimere sentimenti di profondo razzismo nei confronti dei migranti e di appropriazione di un simbolo per definire un confine: noi e loro. E' una deriva pericolosa contro la quale tutti, Laici e veri Cristiani, dovrebbero impegnarsi profondamente.

7) Né l’operato né i voti espressi dai Consiglieri comunali erano “tesi a mortificare l’impegno, l’onestà, la dedizione morale e materiale del primo cittadino Roberto Izzo” come Lei afferma, né tanto meno “il suo impegno cristiano nella vita ecclesiale e pubblica vicchiese e diocesana”: per il semplice motivo che, per quanto ci riguarda, noi ci confrontiamo con  “Izzo Sindaco” e non con “Izzo fedele”; con la figura istituzionale per quello che fa, dice, propone, non con la figura del fedele, che è tutt’altra cosa dall’amministratore. Del resto il Sindaco Izzo è stato ineccepibile nel suo ruolo istituzionale, durante il dibattito in Consiglio su questo tema.

Chiariti questi punti, con pacatezza, ma anche con fermezza, chiarito cioè l’ambito istituzionale all’interno in cui è corretto per tutti agire, Le rinnoviamo la nostra simpatia, dichiarandoci disponibili in qualsiasi momento e luogo ad un confronto su questi importanti temi della nostra vita politica e istituzionale.

Nadia Capocchini, consigliera comunale – Sinistre per Vicchio
Stefano Celli, consigliere comunale –
Sinistre per Vicchio
Bruno Confortini, consigliere comunale –
Sinistre per Vicchio


 

 

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