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Vicchio, scontro sul bilancio: l’Amministrazione approva il riequilibrio, l’opposizione attacca

La giunta Tagliaferri difende la manovra da quasi 4 milioni, "Vicchio Vive" parla di scelta ingiusta e sproporzionata

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Tagliaferri e Carlà ai ferri corti Tagliaferri e Carlà ai ferri corti © Immagine generata con AI
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Il dibattito sulla situazione finanziaria del Comune di Vicchio si è intensificato, culminando nel Consiglio Comunale del 30 giugno dove l'attuale amministrazione, guidata dal Sindaco Francesco Tagliaferri, ha presentato un piano di riequilibrio finanziario pluriennale. Questa mossa ha incontrato la ferma opposizione della lista "Vicchio Vive", precedentemente guidata dall'ex Sindaco Filippo Carlà Campa, dando vita a uno scontro che perdura da mesi.

La posizione dell'Amministrazione Tagliaferri: Trasparenza e risanamento necessario

L'amministrazione in carica sostiene di aver ereditato una situazione finanziaria critica e di aver agito con responsabilità e trasparenza per sanarla. Secondo quanto dichiarato, il Comune si troverebbe ad affrontare debiti per circa 3,1 milioni di euro, ai quali si aggiungono 742.598 euro di disavanzo straordinario da riaccertamento del 2015, per un totale che sfiora i 4 milioni di euro.

Un punto centrale della narrazione dell'amministrazione è l'operazione di trasparenza del 2024 che ha portato alla cancellazione di circa 2,6 milioni di euro di "residui attivi" (crediti) dal bilancio comunale. L'amministrazione Tagliaferri paragona questa azione allo stralcio di crediti inesigibili da parte di aziende private, affermando che questi crediti erano un "inganno" che gonfiava il bilancio. Viene sottolineato che la legge e le sentenze della Corte dei Conti prevedono la rimozione di crediti presumibilmente inesigibili dopo 5 anni, pratica che la precedente amministrazione Carlà non avrebbe rispettato, continuando a mantenere crediti non veritieri a bilancio. L'attuale giunta afferma di aver agito per evitare un "punto di non ritorno".

L'amministrazione imputa alla precedente gestione un disavanzo di circa 400.000 euro generato tra il 2020 e il 2023, come rilevato anche dalla Corte dei Conti. Viene ribadito che il ricorso alla procedura di riequilibrio decennale, nonostante i "sacrifici", è l'unico modo per gestire questa "massa passiva" senza far pesare eccessivamente l'onere sulle tasche dei cittadini, assicurando al contempo la tutela delle fasce più deboli e il mantenimento dei servizi. Nonostante i tagli, l'amministrazione dichiara di essere riuscita a garantire i servizi e le manutenzioni a livelli precedenti. L'obiettivo finale sarebbe consegnare un "Comune sano" alle generazioni future.

La contro-narrativa di Vicchio Vive: Critiche alla gestione attuale e alternative ignorate

La lista di opposizione "Vicchio Vive" contesta fermamente la narrativa dell'amministrazione, definendola "falsa e strumentale". Pur riconoscendo il disavanzo complessivo di 2.456.000 euro, su cui si basa la richiesta di accesso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale (ex art. 243-bis del TUEL), l'opposizione la considera una "misura straordinaria, da codice rosso" non giustificata dall'entità della cifra (poco più di 200.000 euro l'anno spalmati su dieci anni).

Un punto cruciale per l'opposizione è che 1.279.918,68 euro, ovvero il 52% del disavanzo complessivo di 2.456.000 euro, si riferiscono all'esercizio 2024 e sarebbero stati generati sotto la gestione dell'attuale amministrazione, e quindi non attribuibili ad altri. Inoltre, 705.466,59 euro deriverebbero dal riaccertamento straordinario dei residui per i quali l'attuale giunta avrebbe scelto un periodo di ripianamento di soli dieci anni anziché trenta, aumentando così l'onere annuale sul bilancio.

"Vicchio Vive" solleva dubbi sulla completezza e certezza dei dati forniti dall'amministrazione, citando passaggi dalla delibera della Corte dei Conti (n. 104/2025/PRSP) che indicherebbero informazioni istruttorie incomplete e difficoltà nel ricostruire la reale situazione finanziaria. L'opposizione evidenzia anche la mancanza di dati consolidati sui rapporti economici con l'Unione Montana e la contestazione della Corte dei Conti riguardo a carenze nei dati sui vincoli di bilancio. Viene anche contestato che la "massa passiva quantificata in circa 4 milioni di euro" sia una stima dell'amministrazione e non una quantificazione diretta della Corte dei Conti, che avrebbe invece evidenziato incertezze e mancanza di dati.

L'opposizione sostiene che Vicchio non è un Comune strutturalmente deficitario e che la situazione attuale non è un "disastro inevitabile" ma frutto di "incapacità – politica – di affrontare la situazione con strumenti ordinari". Vengono elencate diverse alternative che, a loro avviso, avrebbero potuto essere esplorate: un piano di riequilibrio ordinario, una spending review mirata, il miglioramento della riscossione, un piano triennale serio e condiviso, e la cessione di beni immobili non strategici.

"Vicchio Vive" mette in guardia sui pesanti impatti di questa scelta sui cittadini, prevedendo aumenti su IMU, TARI e tariffe scolastiche, tagli ai servizi sociali, scolastici e culturali, blocco delle assunzioni e degli investimenti, e un controllo serrato della Corte dei Conti. L'opposizione conclude che questa è una decisione "miope, sproporzionata e profondamente ingiusta" che "sacrificherà l’intera comunità vicchiese" per coprire le scelte dell'amministrazione attuale.

Il clima di tensione è stato accentuato dalla lamentela dell'opposizione circa la divulgazione anticipata alla stampa di comunicati sull'approvazione degli atti, prima ancora della seduta consiliare, vista come una "inaccettabile mancanza di rispetto istituzionale". La lista "Vicchio Vive", rappresentata da consiglieri come Rebecca Bonanni, Laura Bacciotti, Filippo Carlà Campa e Sandra Pieri, ha dichiarato il proprio voto contrario alla delibera.

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