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Vicchio - Due fotoreporter de La Nazione aggrediti al funerale di Giampiero Vigilanti

Uno dei due fotoreporter colpito da un pugno alla tempia

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La foto dell'aggressione La foto dell'aggressione © Foto Germogli
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E' successo stamani mattina alla chiesa delle Caselle nel comune di  Vicchio. Due fotoreporter del quotidiano La Nazione, Riccardo e Tommaso Germogli, colleghi e amici carissimi, sono stati aggrediti al funerale di Giampiero Vigilanti, il 93enne ex legionario originario di Prato ma nato a Vicchio deceduto nei giorni scorsi e noto alle cronache per essere stato più volte coinvolto nelle inchieste sul Mostro di Firenze. Ai due fotoreporter, oltre alle offese e alle minacce, a Riccardo Germogli è stato strappato di mano lo smartphone, poi è stato colpito con un pugno alla tempia. Recatosi all'ospedale, gli sono stati diagnosticati 5 giorni di prognosi. Gli aggressori sono stati identificati dai carabinieri intervenuti prontamente.

Ai colleghi e amici Riccardo e Tommaso Germogli va tutta la solidarietà della redazione di OK Mugello, Ok Firenze e Ok Valdisieve. Questi atti deplorevoli non hanno nessuna giustificazione. Ai due fotoreporter è giunta anche la solidarietà dell'Ordine dei Giornalisti della Toscana e del Comitato di redazione della Toscana. Solidarietà anche da Sindaco di Vicchio Filippo Carlà Campa: "Quello che è successo stamani è intollerabile. Esprimo solidarietà ai due fotoreporter aggrediti".

“Ai due colleghi va la vicinanza e la solidarietà del Consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Toscana, dell’Assostampa e del Gruppo Foto e Videoreporter - ha commentato Giampaolo Marchini, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Toscana - Non è più possibile tollerare episodi di violenza nei confronti di operatori dell’informazione intenti a documentare episodi di cronaca, nel rispetto dei soggetti coinvolti e dei criteri della deontologia professionale. Il diritto di informare è sancito dalla Costituzione”.

Solidarietà anche dal comitato di redazione de La Nazione, a nome di tutto il corpo redazionale. “Il comitato di redazione de La Nazione – si legge in una nota – ritenendo che nessuna tensione emotiva possa giustificare atti di violenza, condanna l’aggressione nei confronti di un operatore dell’informazione che non aveva altra colpa se non quella di svolgere il proprio lavoro su un evento indiscutibilmente legato alla cronaca e abbraccia il collega, al quale augura una pronta guarigione”.

 

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