verstappen 18-09-2025 okmugello.it © N. c.
Il 3 volte campione del mondo olandese ricorda da vicino Michael Schumacher: talento, fama di vittorie e un possibile futuro in Ferrari che fa sognare i tifosi.
In Formula 1 ci sono nomi che diventano leggenda e altri che sembrano destinati a seguirne le orme. Max Verstappen è ormai il dominatore assoluto del circo, capace di piegare avversari e statistiche con la naturalezza tipica dei fuoriclasse. Non stupisce, quindi, che il suo nome venga sempre più spesso accostato a quello di Michael Schumacher, il campione che portò la Ferrari a vivere un'epoca irripetibile.
Le parole pronunciate da Verstappen a Monza – “Io in Ferrari? Solo se ci fosse la possibilità di vincere” – hanno fatto scattare un campanello di speranza nei cuori dei tifosi. Perché se l'olandese dovesse davvero vestirsi di rosso, sarebbe una notizia da celebrare come un trionfo.
Verstappen come Schumacher, c'è da festeggiare per la Ferrari?
A sottolineare le somiglianze ci ha pensato Eddie Irvine, compagno di squadra di Schumacher negli anni '90. Secondo l'ex pilota nordirlandese, il paragone è più che azzeccato: entrambi sono stati capaci di trascinare interi team, di attrarre tecnici e ingegneri di primissimo livello per alzare l'asticella.
“Michael era considerato di un altro pianeta, così come oggi lo è Max” – ha ricordato Irvine. “Se Verstappen decidesse di approdare in Ferrari, porterebbe con sé un intero sistema, esattamente come accadde con Schumacher ai suoi tempi.”

Non bisogna però dimenticare che il percorso di Michael a Maranello non fu immediatamento. Nei primi anni, il tedesco rinunciò probabilmente a due o tre titoli mondiali lasciando la Benetton, pur di intraprendere la sfida Ferrari. Ci vollero quattro stagioni di sacrifici e una macchina spremuta fino all'ultimo cavallo prima di vedere i frutti di quel progetto.
Una storia che potrebbe ripetersi se Verstappen scegliesse davvero di vestire il rosso. La differenza, rispetto a quanto accaduto con Lewis Hamilton, è proprio il fattore tempo: Schumacher arrivò relativamente giovane e riuscì a costruire un ciclo. Hamilton invece, secondo Irvine, si è mosso troppo tardi.
Intanto Verstappen continua a macinare vittorie con la Red Bull. A Monza ha dato una dimostrazione di forza, recuperando dopo un avvio complicato e dominando fino alla bandiera a scacchi. Una performance che ricorda le giornate migliori di Schumacher, quando ribaltava le gare con freddezza e determinazione.
Ma l'olandese non si limita alla F1, infatti in questi giorni è già impegnato al Nurburgring, dove sogna di ottenere la patente speciale per partecipare alla 24 Ore, probabilmente al volante di una Ferrari GT3. E questa coincidenza non può che alimentare i parallelismi con il Kaiser, che amava cimentarsi in ogni sfida possibile pur di correre.
Forse è ancora presto per parlare di un matrimonio, ma la suggestione c'è e non smette di far battere il cuore ai tifosi del Cavallino. Perché rivedere in rosso un campione dello spessore di Verstappen significherebbe rivivere, almeno in parte, le emozioni di un'era irripetibile.


