OK!Mugello

'Abbiamo perso molto, ma siamo vivi'. Claudia, vagliese scampata a un incendio in Val d'Aosta

Il racconto di quelle ore terribili

Abbonati subito
  • 2483
La notte dell'incendio La notte dell'incendio © OkMugello
Font +:
Stampa Commenta

Sono appena rientrata in biblioteca… ho visto da pochi minuti mio babbo e mi è salito un groppo alla gola difficile da contenere. Ho realizzato che questi due semplici gesti avrei potuto non farli”. A parlare è la bibliotecaria di Vaglia, Claudia Giusti, che nella notte tra domenica e lunedì ha rischiato di morire, insieme al compagno, nell’incendio di un agriturismo in Val d’Aosta.

Lui è il fotografo naturalista Lorenzo Shoubridge (più volte premiato), si trovavano insieme a Fènis, dove lui vive da due anni per un suo progetto professionale sul parco del Mont-Avic. Dopo una escursione di due giorni in quota, erano appena rientrati nell’appartamento dove lui (originario di Camaiore) vive in questo periodo. “Erano circa le 20:30 - continua Claudia - ed eravamo stanchissimi. Pochi minuti dopo abbiamo sentito un forte boato, Lorenzo si è affacciato da un lucernario ed ha visto fiamme e fumo, vicinissime, sul tetto. Il fumo ha invaso anche l’appartamento, ci siamo precipitati fuori ed abbiamo dato l’allarme”. Ricorda ancora Claudia: “Noi eravamo sotto il tetto con il camino…a volte bastano davvero pochi attimi, o pochi centimetri, per determinare una vita e distinguerla dalla morte”. Tutto era già invaso dal fumo, e sarebbero bastati pochi minuti in più per perdere i sensi. 

Una volta all’esterno Lorenzo avrebbe aiutato i volontari Vigili del Fuoco (nell’attesa dell’arrivo delle autocisterne) nelle prime operazioni per cercare di rallentare le fiamme. Ha anche cercato di rientrare nell’appartamento per cercare di salvare materiale fotografico (per quasi 90mila euro) e hard disk con il lavoro di due anni. Ma il fumo era troppo denso e dopo pochi metri ha dovuto desistere. 

“L’incendio - spiega Claudia - ha devastato tanto, abbiamo perso molto (soprattutto lui, che lì aveva una vita e aveva tutto il lavoro fotografico) ma siamo vivi, siamo qui”.

Alla fine, quando il rogo è stato spento, sono rientrati nell’appartamento insieme ai Vigili del Fuoco, ma, racconta: “Ormai era tutto un mix di carboni ardenti, fumo e acqua”.

Sul rogo, secondo l’agenzia Ansa, indagano i Carabinieri e la procura di Aosta ha aperto un fascicolo per incendio doloso: sarebbero stati trovati infatti degli inneschi, delle scatolette contenenti pellet da cui, in base a una prima ricostruzione, sarebbero divampate le fiamme.

Ora Claudia e Lorenzo sono tornati in Toscana. Lei alla sua biblioteca di Vaglia, lui per riorganizzare il proprio lavoro dopo quella tremenda notte. Rimarrà però per sempre un terribile ricordo. 

Lascia un commento
stai rispondendo a