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Tuo figlio fa sempre questo sui social? Rischi una multa salatissima: cifre folli

I ragazzi, specialmente i più piccoli e in fase adolescenziale, passano sempre più tempo davanti e con i social

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Attenzione ai ragazzi sui social - www.okmugello.it Attenzione ai ragazzi sui social - www.okmugello.it © N. c.
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I ragazzi, specialmente i più piccoli e in fase adolescenziale, passano sempre più tempo davanti e con i social, non rendendosi conto spesso, dei pericoli nei quali cadono.

Condividono video e foto che possono anche essere lesivi, non solo per chi li condivide ma anche, dall’altro lato, per chi se ne sente colpito direttamente. Cosa fare in questo caso? La colpa, secondo la legge, ricade sui genitori.

Cosa possono fare i genitori in merito a questo? Cosa rischiano? Cerchiamo di capire insieme a cosa vanno incontro.

Attenzione ai ragazzi sui social

Il pericolo dei social e dei loro contenuti, specie per i più giovani, è sempre dietro l’angolo. Loro ci sono su questi importanti mezzi telematici, si scambiano video e foto ma, spesso, non riescono a capire quanto possano essere importanti da un lato ma, anche, lesivi dall’altro. In questo, devono essere bravi i loro genitori ma non sempre la situazione è sotto il loro controllo.

Come è capitato ad un undicenne che ha caricato un video denigratorio contro un altro ragazzo. La vittima subisce un trauma e il conto arriva ai genitori dell’autore. È successo in Molise, e cerchiamo di capire come ha agito in merito la legge. La Corte d’Appello di Campobasso mette nero su bianco che l’educazione digitale non è più solo buon senso: è obbligo giuridico.

Si tratta di una decisione che avrà un seguito per molti genitori che dovranno controllare effettivamente cosa postano i loro figli sui social. Partiamo dall’inizio: un undicenne ha filmato un coetaneo e pubblicato, poi, su YouTube il contenuto accompagnato dalla didascalia offensiva "bambino handicappato".

Ecco cosa è successo in Molise

I genitori della vittima, venuti a sapere cosa era successo ed hanno chiesto un risarcimento per danno non patrimoniale e danno patrimoniale. Il tribunale, in primo grado, ha riconosciuto il diritto al risarcimento e in appello, i giudici hanno confermano la responsabilità dei genitori dell’autore: chi mette in mano uno smartphone a un figlio deve educare e vigilare.

bullismo

Tutto ciò è stato anche accertato e confermato dalla polizia Postale che ha osservato l’account YouTube che era proprio del minore. La Corte ha rilevato che la difesa dei genitori si è limitata a ridimensionare i fatti considerandoli una ragazzata, senza smentirli davvero e senza una contestazione tempestiva.

Questo non ha fatto altro che rafforzare la presunzione di responsabilità. Il danno patrimoniale è stato fissato a 1.305,81 euro, come spese per il sostegno psicologico al ragazzo vittima ed è stato, poi, anche, confermato il danno non patrimoniale in 7.950,02 euro per il disturbo post traumatico che il ragazzino vittima ha dovuto affrontare.