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La Strada delle Stelle. Una storia tra Ronta e Razzuolo

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La Strada delle Stelle. Una storia tra Ronta e Razzuolo La Strada delle Stelle. Una storia tra Ronta e Razzuolo © n.c.
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"Uscendo da Borgo S. Lorenzo (FI) e imboccando la strada per gli Appennini, la Faentina per intenderci, si superano Panicaglia e Ronta. Dopo Ronta, si passa davanti al Santuario di Madonna dei Tre Fiumi. Da qui, sempre più erta e tortuosa, la strada prosegue fino a Razzuolo. Quando era poco più che una mulattiera, quest'ultimo tratto aveva anche il suggestivo nome di Strada delle Stelle". Così inizia il bell'articolo pubblicato sul suo blog (Umanesimi) dal giornalista e scrittore mugellano Paolo Marini. Ecco ancora una parte di testo e poi il link alla sua pubblicazione:

Le stelle in questione erano i monaci che abitavano nella Badia di Razzuolo. Fondata da San Giovanni Gualberto nel 1035, ebbe un periodo di assoluto splendore grazie all'operato dei monaci che vi dimorarono e fecero sentire la loro influenza religiosa e culturale sull'intera zona. Nel 1356 divenne possesso del Comune di Firenze, e nel 1566 fu restituita alla Congregazione vallombrosana. Fu soppressa nel 1784, e la chiesa ridotta a semplice oratorio. La vecchia strada entrava direttamente nel piazzale della badia. Con gli interventi del Granduca nel secolo scorso, la Strada delle Stelle subì parecchie deviazioni, per realizzare una delle quali furono sacrificate l'abside e il transetto, e per la Badia di Razzuolo fu una specie di colpo di grazia. Il colpo di grazia vero e proprio lo fornì cortesemente la Seconda Guerra Mondiale. "I tedeschi" mi raccontò Maurizio Pieri, che con Don Romano Piattoli, parroco di S. Stefano a Grezzano, cura la manutenzione della Badia, "avevano sfruttato la grande casa accanto alla chiesa come deposito per le munizioni. Al giungere degli Alleati, non avendo il tempo per portarle via, fecero esplodere tutto danneggiando anche la badia. I lavori di ristrutturazione realizzati negli anni '50 sono stati tuttavia piuttosto maldestri.".

 

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