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Scarperia e San Piero, inaugurata la sala con i reperti del “principe” etrusco al centro di documentazione archeologica

La sepoltura fu scoperta nel 2012 nel Comune di Scarperia e San Piero, grazie alla segnalazione del Gruppo Archeologico di Scarperia. Lo...

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Principe di Radicondoli Principe di Radicondoli © MU.S.A.- Musei di Sant’Agata APS
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Sabato 28 giugno alle ore 17.30, presso l’Associazione MU.S.A. – Musei Sant’Agata APS, si terrà la presentazione del nuovo allestimento di una sala del Centro di Documentazione Archeologica, dedicata all’esposizione permanente dei reperti provenienti dalla sepoltura del cosiddetto “Principe”. L’evento è aperto a tutta la cittadinanza e rappresenta un momento significativo per la valorizzazione del patrimonio storico-archeologico del territorio.

La sepoltura fu scoperta nel 2012 nel Comune di Scarperia e San Piero, grazie alla segnalazione del Gruppo Archeologico di Scarperia. Lo scavo fu organizzato dalla Soprintendenza Archeologica con il supporto di volontari locali e, successivamente, approfondito dall’Università degli Studi di Firenze sotto la direzione del dott. Luca Cappuccini. I reperti, databili a circa 3.000 anni fa, furono restaurati e temporaneamente esposti nel 2024 al Museo Archeologico di Fiesole, per poi fare ritorno nel territorio del loro ritrovamento.

L’allestimento è stato curato in economia dai volontari dell’associazione Paolo e Vittorio Gucci, con la supervisione dei funzionari della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Firenze, Prato e Pistoia: Benedetta Turrini, Massimo Tarantini, Michele Bueno e Francesca Leolini. L’intervento garantisce la corretta conservazione e la fruibilità pubblica dei reperti.

Gli oggetti rinvenuti nella sepoltura, tra cui suppellettili di grande valore, testimoniano la presenza di un’aristocrazia rurale etrusca ben radicata nel Mugello e in particolare nell’area santagatese, storicamente strategica per i collegamenti viari.

La presentazione comprenderà i saluti istituzionali, una descrizione dettagliata dello scavo e del contesto storico da parte dei funzionari della Soprintendenza e dell’Università, seguita da una visita guidata alla nuova sala espositiva.

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