i rifiuti accatastati © nc
A distanza di oltre sette mesi dall’alluvione che colpì San Piero e il Mugello lo scorso marzo, una cittadina denuncia una situazione rimasta irrisolta: i rifiuti alluvionali accumulati dietro la propria attività non sono mai stati rimossi, nonostante le indicazioni e le promesse iniziali del Comune di Scarperia e San Piero.
Secondo quanto riferito dalla donna, l’amministrazione comunale aveva invitato gli alluvionati a depositare sul retro delle proprie strutture i materiali danneggiati — tra cui pannelli di legno marci, mobili rovinati e altri scarti irrecuperabili — in attesa di un recupero coordinato con Alia Servizi Ambientali. Tuttavia, a oggi, nessuno sarebbe ancora intervenuto per il loro smaltimento.
“Ci avevano promesso il ritiro, ma nessuno è mai venuto”
Nel suo sfogo pubblico, la cittadina parla di una “grave ingiustizia” nei confronti di chi ha già subito danni ingenti a causa dell’alluvione:
Galleria fotografica
“Dietro il nostro capannone ci sono ancora i rifiuti della nostra azienda e anche quelli di un’altra ditta vicina. Ci avevano detto di ammassarli sul retro e che sarebbero passati con un mezzo attrezzato, ma non è mai successo. Ora c’è il pericolo enorme che una prossima piena della Carza li trascini via, provocando un danno ambientale.”
La donna racconta di aver contattato ripetutamente Comune e Alia, inviando PEC e lettere formali, ma senza ottenere risultati concreti. L’ultima risposta ricevuta dal Comune, spiega, sarebbe stata che “dovranno provvedere a proprie spese”.
Un rischio ambientale e una questione di responsabilità
La preoccupazione principale riguarda il possibile impatto ambientale di un nuovo evento meteorologico: i rifiuti, molti dei quali impregnati di fango e materiale organico, si trovano a pochi metri dal torrente Carza, con il rischio che vengano trascinati nelle acque in caso di piena.
La cittadina annuncia l’intenzione di presentare un esposto alla Procura della Repubblica, denunciando il mancato rispetto degli impegni assunti durante lo stato di emergenza dichiarato dalla Regione Toscana.
“Siamo stanchi di doverci fare carico delle spese e delle responsabilità. Non abbiamo ricevuto nessun aiuto, e i rifiuti abbandonati rappresentano un pericolo per tutti,” scrive nella nota.
Critiche alla gestione post-alluvione
Nel suo racconto, la donna evidenzia anche la mancanza di assistenza immediata durante i giorni dell’emergenza, ringraziando solo i volontari intervenuti sul posto:
“Non abbiamo mai visto nessuno del Comune, della Protezione Civile o dei Vigili del fuoco. Siamo stati lasciati completamente soli.”
La cittadina annuncia inoltre una campagna informativa sui social per sensibilizzare la popolazione, chiedendo maggiore trasparenza e responsabilità da parte delle istituzioni locali.
Il caso solleva interrogativi sulla gestione dei rifiuti post-alluvione e sulla coordinazione tra amministrazioni e società di raccolta. Mentre i cittadini chiedono risposte e interventi concreti, i cumuli di materiali danneggiati restano sul territorio, simbolo di una ricostruzione ancora incompiuta.


