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Sambuca senza medici di base, la Regione propone il "modello Mugello"

La carenza di medici di base spinge la Regione Toscana a proporre l’adozione del cosiddetto “modello Mugello”...

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La sanità di montagna continua a fare notizia. A Sambuca, piccolo centro dell’Appennino toscano, l’assenza di medici di base ha spinto la Regione Toscana a muoversi con urgenza. La risposta? Esportare anche qui il cosiddetto "modello Mugello", una strategia pensata per attrarre professionisti in territori difficili attraverso forti incentivi economici. A presentare la proposta è stato Simone Bezzini, assessore regionale alla Sanità, durante l’incontro pubblico del 22 aprile al circolo MCL di Pavana. Al suo fianco, il sindaco di Sambuca Marco Breschi – promotore dell’iniziativa – e Andrea Brachi, segretario dello SPI Cgil di Pistoia.

Il grido d’allarme lanciato da Breschi nelle scorse settimane ha portato alla luce una situazione che si fa sempre più critica. Il primo cittadino aveva ipotizzato una soluzione tampone: richiamare in servizio, su base volontaria, medici pensionati ultra-settantenni per coprire le aree scoperte. Una proposta che però non ha trovato il favore della Regione.

Bezzini, invece, punta tutto su un cambio di passo: «Nel Mugello stiamo applicando un modello basato su incentivi economici per i medici disposti a lavorare in zone difficili. I risultati iniziano a vedersi: la carenza si sta riducendo lentamente, ma costantemente».

Tra le idee al vaglio anche una rotazione flessibile dei medici di famiglia nella zona di Sambuca, resa possibile dai progressi tecnologici che consentono l’accesso digitale alle cartelle cliniche. In questo modo, anche in assenza fisica continua, ogni medico potrà comunque seguire i pazienti del territorio.

Ma durante l’incontro non sono mancati i riferimenti al vicino ospedale di Porretta Terme, in Emilia Romagna, giudicato da molti cittadini più comodo rispetto al San Jacopo di Pistoia, distante e difficilmente raggiungibile. «Non è campanilismo, è buon senso – ha detto qualcuno dal pubblico – le urgenze dovrebbero essere smistate su Porretta, che è molto più vicina».

Una posizione che Bezzini non ha liquidato con rigidità: «Analizzeremo caso per caso, senza cadere in logiche burocratiche». A confermare l’impegno della Regione anche il consigliere con delega alle aree interne, Marco Niccolai: «La nostra presenza qui dimostra che Sambuca non verrà lasciata sola. Il piano regionale è pensato per dare risposte concrete e immediate alla mancanza di medici di base».

Come recita un vecchio adagio toscano: "Chi va piano va sano e va lontano". E la speranza degli abitanti di Sambuca è proprio questa: che, passo dopo passo, si possa tornare a contare su una sanità davvero vicina.

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