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Ripartizione a carattere mugellano dei consorzi dei servizi. La riflessione di Pierluigi Recati

Attualmente, l’acqua viene pagata il doppio rispetto ai comuni dell’alto Mugello, serviti da un consorzio romagnolo, così come la...

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Mugello Mugello © Mugello toscana - Ufficio Turismo
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In considerazione del fatto che, nel Mugello, i consorzi adibiti a svolgere la funzione di servizi primari sono tutti amministrati da enti e persone politiche fiorentine, che usano il Mugello come un branco di pecore da mungere e tosare secondo una filosofia predatoria a vantaggio dei fiorentini, è utile rileggere una lettera scritta dall’ex sindaco di Firenzuola, Claudio Scarpelli, in cui egli fa notare come nei comuni dell’alto Mugello, serviti da un consorzio romagnolo per l’acqua, l’acqua stessa venga pagata la metà rispetto a quanto fa pagare Publi Acqua nel Mugello.

Io credo che sia giunto il momento che nel Mugello si costituisca il Gran Ducato del Mugello, comprendente i comuni di Borgo San Lorenzo, Vicchio del Mugello, Dicomano, La Rufina, San Godenzo, Scarperia e San Piero, Vaglia, Barberino, Firenzuola, Marradi e Palazzuolo.

Sarebbe opportuno costituire, da noi, i consorzi per la fornitura dell’acqua, per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, come fanno Publi Acqua e A.L.I.A., e comunque per tutto quanto riguarda i servizi essenziali, come i consorzi di bonifica e della sanità, ecc.

È ora di rendersi conto e cominciare a farsi un’idea di come l’area metropolitana di Firenze, e Firenze stessa, considerino il Mugello come un territorio da sfruttare e da sottoporre a una continua predazione.

È giunto il momento di uscire da una mentalità di sudditanza verso Firenze e di pensare ad amministrarci autonomamente come Gran Ducato del Mugello. Per quanto riguarda i consorzi dedicati ai servizi del territorio mugellano, è fondamentale gestirli autonomamente da noi.

Attualmente, l’acqua viene pagata il doppio rispetto ai comuni dell’alto Mugello, serviti da un consorzio romagnolo, così come la raccolta dei rifiuti solidi urbani tramite A.L.I.A.. Per non parlare dell’assistenza sanitaria, dove l’Emilia-Romagna è all’avanguardia per quanto riguarda le strutture sanitarie, mentre in Toscana i distretti sanitari pendono tra disorganizzazione e inefficienza.

Non è detto che amministrandoci autonomamente nel Mugello tutto sarà perfetto, ma almeno non saremo più considerati un parco di buoi da sfruttare a unico vantaggio di Firenze. Se riusciremo a superare il consociativismo, finora imperante e creato dal potere politico in Toscana, potremo effettuare scelte utili e necessarie per ottenere servizi idonei, rispondere alle nostre esigenze in maniera logica, efficiente ed economicamente giustificata.

L’amministrazione di sinistra, con tutte le sue corruttele e i suoi appalti dettati solo da convenienze per i propri uomini politici esclusi dalle cariche pubbliche istituzionali, ha creato un sottobosco di persone inefficienti e incapaci di gestire in maniera efficace i consorzi loro affidati.

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