lavoro al pc 25-10-2025 okmugello.it © N. c.
Dal 2026 i professionisti e le partite IVA potranno usufruire di congedi straordinari e permessi per patologie gravi grazie. Scopri tutti i dettagli.
Dal 1° gennaio 2026 entrerà in vigore la Legge 106, un aggiornamento storico che amplia le tutele previste dalla Legge 104/1992, estendendo i diritti anche a lavoratori autonomi, professionisti e titolari di partita IVA.
Per decenni, questa categoria è rimasta esclusa da permessi straordinari e congedi per malattie gravi o per assistere familiari con disabilità. La nuova normativa rappresenta quindi un passo avanti senza precedenti, garantendo protezione e flessibilità, pur con alcune limitazioni ancora da considerare.
Permessi retribuiti e congedi per le partite iva
Per i lavoratori dipendenti, sia del settore pubblico che privato, la Legge 106 introduce permessi aggiuntivi rispetto ai tre giorni mensili già previsti dalla Legge 104. Saranno disponibili 10 ore extra all’anno per visite, esami e terapie urgenti. Inoltre, sarà possibile usufruire di un congedo fino a 24 mesi, continuativo o frazionato, con garanzia della conservazione del posto di lavoro. Tuttavia, durante il congedo non è prevista retribuzione né accredito contributivo, evidenziando un limite strutturale che mantiene il lavoratore esposto a difficoltà economiche pur tutelandone la stabilità professionale.
Un’altra novità riguarda lo smart working prioritario per chi usufruisce del congedo. L’obiettivo è permettere ai lavoratori di conciliare salute e impegni professionali senza dover rinunciare alla propria carriera. Restano però dubbi sull’effettiva applicazione, dato che molte aziende ancora non garantiscono piena flessibilità, limitando in pratica il beneficio previsto dalla legge.

La vera rivoluzione riguarda i lavoratori autonomi e i titolari di partita IVA, che fino ad oggi non avevano accesso a congedi né tutele in caso di patologie gravi. Secondo la Legge 106, chi lavora in modo continuativo per un committente potrà sospendere la propria attività fino a 300 giorni all’anno per malattie oncologiche o invalidanti, mantenendo attiva la posizione previdenziale.
Questa misura rappresenta una garanzia senza precedenti, evitando ai professionisti di affrontare simultaneamente il peso della malattia e la perdita del reddito o delle coperture contributive. La Legge 106 non si limita a introdurre permessi e congedi: sposta l’attenzione dalle disabilità individuali alle barriere lavorative e ambientali, riconoscendo la nec-*******essità di adattare il contesto professionale alle esigenze dei più fragili.
Non mancano però criticità: il congedo non retribuito rappresenta un rischio economico, le procedure INPS e la modulistica digitale devono essere testate nella pratica, e la tutela per gli autonomi riguarda solo chi presta attività continuativa, lasciando fuori chi lavora in maniera occasionale o su più committenti.


