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Palio di San Lorenzo: Claudia Giorgi, capitana del Rione Rosa Ronta Panicaglia

Innanzitutto, si differenzia per essere l’unico rione ad aver un capitano donna. In secondo luogo, noi siamo una realtà molto più grande...

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Claudia Giorgi Claudia Giorgi © OKM
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Claudia Giorgi è l’unica donna a capitanare uno dei rioni che si sfideranno nel palio. L’unica “quota rosa”, come il colore che caratterizza la sua squadra, in una competizione la cui leadership ha sempre visto una maggioranza di uomini. Conosciamo meglio questa capitana coraggiosa che guida il Rione campione in carica del Palio.

Il tuo Rione in cosa si differenzia dagli altri?
Innanzitutto, si differenzia per essere l’unico rione ad aver un capitano donna. In secondo luogo, noi siamo una realtà molto più grande e strutturata rispetto altre: siamo un Rione giovane, frutto dell’unione tra le due frazioni di Ronta e Panicaglia. Due frazioni che da subito hanno collaborato e hanno creato qualcosa insieme. Attualmente abbiamo una Pro Loco e due circoli, il circolo La Terrazza e il circolo Lo Stradone. Questo ci permette di dare un contributo importante nel far vivere la nostra comunità, portando avanti eventi e facendo un significativo lavoro sociale che per rivitalizzare il paese e le frazioni è essenziale. E’ importante far vivere le frazioni, per cui se qualcuno una sera preferisce rimanere a Ronta o Panicaglia, invece di andare da un’altra parte nel Mugello o addirittura spostarsi a Firenze, per noi è sempre qualcosa di positivo. Poi il fatto di avere più punti di aggregazione e socialità rispetto agli altri, ci permette di trovare più occasioni per stare insieme e condividere dei momenti.

Come viene vissuto il palio nel Rione? Soltanto all’avvicinarsi dell’evento o anche durante l’anno?
Il palio per noi è tutto l’anno. Questo significa che il Rione vive durante tutto l’anno. C’è da dire che, essendo nati l’anno scorso, abbiamo ancora tanto entusiasmo e quindi ci contraddistinguiamo forse per una maggior voglia di ritrovarci e fare cose insieme, quest’Inverno per esempio abbiamo fatto la cena di Natale, ci ritroviamo per un allenamento o semplicemente per fare due chiacchiere in compagnia. Diciamo anche che noi appena nati abbiamo subito vinto il Palio, quindi siamo molto carichi e molto motivati. Quando il Palio è alle porte ovviamente ci ingrandiamo e abbiamo una grande partecipazione anche da fuori, ma normalmente il Rione viene vissuto tutto l’anno, insieme, tra i due circoli e la Pro Loco.

Chi sono i partecipanti più attivi? C’è una persona in particolare? Ci sono più giovani o più donne? Bambini e famiglie partecipano?
Tra i partecipanti più attivi credo di esserci io, come capitana, ma ci sono anche le varie cariche e gli allenatori. Come Rione, visto che siamo molto grandi e per questo si è sentita la necessità di spalmare maggiormente incarichi e responsabilità, per ogni gioco ci sono delle cariche, un allenatore e un referente. Nel dare questi ruoli cerchiamo di essere sempre meritocratici, per cui le figure che hanno degli incarichi sono sempre le figure più attive. Le fasce di età che partecipano di più alla vita del Rione vanno dai 35 ai 50 anni, ma non mancano i ragazzi e le famiglie con i bambini, specialmente nel periodo in cui finisce la scuola, che magari vengono anche solo a vedere gli allenamenti o a fare due chiacchiere. 

Come vengono scelti i partecipanti ai vari giochi?
Innanzitutto vengono scelti in base alla disponibilità che ci diamo. Dopodiché noi puntiamo sempre a essere un Rione inclusivo, con tanta partecipazione e quindi cerchiamo di premiare anche la passione e il senso di appartenenza che lega a questa comunità. Una volta trovate queste caratteristiche inizia l’allenamento in cui suddividiamo i giochi in modo che possa partecipare il maggior numero di persone possibile, poi faremo delle scelte in base alla bravura e alla predisposizione per un gioco o per un altro, perché vincere piace a tutti. Ma anche in questo caso abbiamo sempre presente il fatto che siamo tutti una sola squadra, che si vinca o si perda, chi gioca o chi non gioca. Siamo tutti un unico Rione che prende le scelte per il bene del Rione stesso. Quindi chi partecipa lo decidiamo tutti insieme.

Ritieni che il Palio, nato da pochi anni, sia un evento di coesione paesana o solo un evento caratteristico a uso di eventuali turisti?
Ritengo che il Palio sia un evento straordinario per Borgo San Lorenzo, sia per il paese che per le frazioni. Un evento che è cresciuto tantissimo e negli ultimi anni ha fatto numeri importanti in termini di partecipazione. Un evento aggregativo che, aldilà della competizione sul campo, permette alle persone di conoscersi, che accende l’entusiasmo e ogni anno cerca di portare qualcosa di nuovo. Questo è lo spirito che dobbiamo portare avanti: unire, aggregare e far bene a Borgo San Lorenzo. Lo dobbiamo a quei ragazzi del direttivo che si sono messi lì, a tavolino e hanno lavorato con grande impegno perché si arrivasse a un risultato così importante.

Per finire, progetti per il futuro?
Vogliamo favorire sempre più aggregazione, far conoscere il Palio e renderlo sempre più inclusivo, partecipato e coinvolgente. Per questa ragione siamo andati anche nelle scuole per farlo conoscere. Sarà importante coinvolgere sempre di più le famiglie e soprattutto le bambine e i bambini, perché loro sono il futuro di questa bella manifestazione. Come dico ai componenti del mio Rione, non dobbiamo distruggere ciò che è stato creato ma rafforzarlo, renderlo più partecipato e inclusivo per far crescere le nostre frazioni. Va fatto per chi ogni anno organizza il Palio con duro lavoro. Per questo ci tengo a ringraziare Claudio Vozza che in questi tre anni ha lavorato tantissimo per Borgo San Lorenzo e per il Palio, a ringraziare Angela, i membri del mio direttivo e tutti coloro che hanno contribuito alla nascita del Rione Rosa e infine voglio ringraziare mio marito e le mie bambine che mi supportano sempre.

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