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Uncem riprende i sindaci sul 5G: "Tecnologia indispensabile per proiettarsi nel futuro"

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"I Comuni, prima di dire NO al 5G o ad altre tecnologie, si informino bene. Sui canali istituzionali. I Sindaci prendano informazioni dall'Istituto superiore di Sanità, ad esempio, dalle Arpa, dalle Asl e da chi conosce la materia. Evitiamo le fake news, almeno da chi rappresenta le Istituzioni". Sono le parole del presidente di Uncem Marco Bussone

Nei giorni scorsi Uncem ha organizzato un Webinar sul 5G con la partecipazione di Nicola Pasquino, Docente dell'Università di Napoli, insieme con Umberto De Julio, Presidente Anfov, e Michele Pianetta, Vicepresidente Anci Piemonte.

"Dire NO all'innovazione - affermano Bussone e Pianetta - significa restare nel 'piccolo mondo antico'. Sono normali i dubbi, gli interrogativi rispetto alle nuove reti. Ma è fondamentale i Sindaci e gli Aministratori si informano su canali efficaci, scientifici, non palesemente schierati in una o nell'altra direzione. Ringraziamo Anfov per questa disponibilità di incontro e siamo al lavoro con Nicola Pasquino, grande esperto, per eliminare ogni dubbio".

"Il 5G - spiega Paquino, domani sera a disposizione per considerazioni e domande - è un sistema cellulare che usa le stesse frequenze della seconda, terza e quarta generazione a cui aggiunge una banda molto più alta, i 26 GHz. Nelle città il 5G arriverà attraverso la banda dai 700 Mhz ai 3,7 Ghz. Da un punto di vista elettromagnetico non cambia dunque assolutamente nulla. La banda dei 26 GHz, che rientra nelle famigerate onde millimetriche, verrà invece utilizzata in ambienti molto ristretti: non sarà utilizzata per i territori ma sarà l'equivalente cellulare del wi-fi e adottata in ambienti chiusi come aeroporti, stazioni, centri commerciali. L'incidenza di questa banda sarà dunque irrilevante sul fronte elettrosmog". Uncem collabora attivamente con Asstel Confindustria per evitare si annidino sacche di non conoscenza nei territori montani. La legge italiana prevede limiti 10 volte quelli della Ue (6 volt metro) e che non si applicano alla singola antenna ma corrispondono al contributo complessivo nello spazio in questione. Le telco non hanno alcun interesse a generare eccessiva potenza, per un motivo molto semplice: l’interferenza. Se due celle emettessero potenza troppo alta finirebbero per interferire fra loro. Con Anfov, Uncem si sta occupando di come il 5G arriverà sui territori, dopo i primi 120 piccoli Comuni ove l'installazione di antenne è obbligatoria (e non sperimentale) come previsto da AGCom. Servirà un piano di investimenti dello Stato come per la banda ultralarga, parallelo e intersecato, veloce e chiaro. Sarà fondamentale per evitare che aumentino diseguaglianze e sperequazioni territoriali.

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