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M5S Toscana. "Acqua pubblica fuori dalla multiutility, gestione diretta come da referendum"

I candidati Irene Galletti e Luca Rossi Romanelli hanno sottolineato come il Movimento sia rimasto coerente negli anni...

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Il dibattito sulla gestione dell’acqua in Toscana torna al centro della scena politica a poche settimane dalle elezioni regionali. Il Movimento 5 Stelle ha ribadito con forza la propria posizione: uscire dalla Multiutility Plures e garantire una gestione pubblica diretta del servizio idrico, in coerenza con l’esito del referendum del 2011 che sancì la volontà popolare di mantenere l’acqua fuori dalle logiche di profitto.

I ritardi accumulati nella completa estromissione dei soci privati – come nel caso delle quote di Acque nel pisano, bloccate dall’opposizione di Acea – e l’ingresso di Gida Prato nella Multiutility vengono indicati dai pentastellati come la prova di una mancata attuazione del mandato espresso dai cittadini.

I candidati Irene Galletti e Luca Rossi Romanelli hanno sottolineato come il Movimento sia rimasto coerente negli anni, difendendo la necessità di un servizio pubblico capace di garantire tariffe eque, efficienza e distribuzione trasparente della risorsa. Romanelli ha richiamato anche l’accordo programmatico sottoscritto con il presidente della Regione, Eugenio Giani, che prevedeva un impegno specifico sull’acqua, chiedendo oggi al Partito Democratico di dare seguito con i fatti a quanto dichiarato.

Con un appello diretto alla cittadinanza, il Movimento 5 Stelle ha chiuso il suo intervento sottolineando che non c’è più tempo da perdere: la Toscana, sostengono, deve scegliere con decisione la strada dell’acqua pubblica, tutelando un bene primario essenziale per la collettività.

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