Luigi Bonaffini premiato a New York: prestigioso riconoscimento internazionale per il professore legato al Centro Studi Campaniani di Marradi © Centro Studi Campaniani
È stato conferito un importante riconoscimento al professor Luigi Bonaffini in occasione dell’“ITA June Luncheon and Awards Ceremony”, tenutasi lo scorso 14 giugno a New York. Bonaffini, figura di spicco nel mondo accademico italo-americano e autorevole membro del Comitato Scientifico del Centro Studi Campaniani “Enrico Consolini” di Marradi, è stato celebrato per il suo contributo alla promozione della cultura e della letteratura italiana all’estero.
L’evento, organizzato dalla National Italian Honor Society e dall’American Association of Teachers of Italian, ha visto la partecipazione di numerose personalità di rilievo. Tra queste, Lucrezia G. Lindia, presidente della NIHS, e John Lauro, noto avvocato penalista legato alla difesa dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Assente per motivi di salute, il professor Bonaffini è stato rappresentato da Giuliana Ridolfi, che ha ritirato il premio e consegnato al professore una toccante lettera scritta da Barbara Betti, vicepresidente del Centro Studi Campaniani.
Nel messaggio, carico di stima e affetto, si ripercorrono le tappe del lungo sodalizio tra Bonaffini e il Centro, a partire dagli anni ’90:
“La memoria torna in Piazza Le Scalelle, al Giardino della Violetta… Era il 1992, e il professor Bonaffini, con voce calma e chiara, ci guidò in un viaggio letterario che univa Virgilio a Dante, fino a Campana. Un viaggio straordinario, ipnotico, coinvolgente”.
Betti ha ricordato anche l’importante contributo del docente al convegno internazionale del 2004 presso l’Istituto di Cultura Italiana di New York, sottolineando:
“Dare cultura è un privilegio che il nostro Centro ha sempre coltivato, ma è grazie a figure come il professor Bonaffini se questo patrimonio ha potuto superare i confini nazionali. La sua umiltà, la semplicità e la profondità della sua conoscenza ci hanno aperto nuovi orizzonti”.
Il riconoscimento ricevuto a New York assume un valore simbolico per tutta la comunità italiana, rappresentando non solo l’eccellenza del singolo, ma anche il legame profondo tra cultura, identità e memoria.


