L'email che non ti aspetti: allarme rosso Gmail-okmugello.it © N. c.
La posta elettronica è ormai da anni entrata a far parte della nostra vita, soprattutto per ragioni di lavoro. Siamo soliti utilizzarla per svolgere mansioni, fatture, eseguire comunicazioni personali e molto altro ancora. Ma proprio il fatto che abbia assunto tanto rilievo nella nostra quotidianità, ha portato i truffatori a prenderla di mira, per eseguire i loro sottili inganni.
Le truffe sono delle vere piaghe che purtroppo colpiscono ogni giorni diverse persone che, per vari motivi, cadono nel tranello. Nonostante si possa pensare di essere in qualche modo immuni da queste trappole, è bene sapere che purtroppo sono molto ben studiate ed è per questo che verificare è sempre la miglior soluzione per tutelarsi.
Col tempo, infatti, i cybercriminali sono riusciti ad affinare sempre più le loro tecniche e per questo, non è così facile smascherarle. Ma scopriamo che cosa è accaduto con una nuova truffa "invisibile" sulla mail.
La truffa "invisibile" da non sottovalutare sul proprio account mail: di cosa si tratta e come tutelarsi
Segnalata da un'Associazione Finladese di Telemarketing, una nuova truffa starebbe circolando sul web, e all'inizio sembrerebbe essere innocua.

L'utente, infatti, riceve una mail che all'apparenza non avrebbe nulla di strano. Tuttavia, dentro il messaggio è occultato un codice scritto in bianco, che l'utente non riesce a visualizzare a occhio nudo. Ora, l'IA che è integrata in Gmail, ossia Gemini, interpreta il codice e a questo punto sarebbe l'IA che produrrebbe una notifica fake che raggiungerebbe l'utente.
Nella notifica, si avverte l'utente che la password Google è compromessa, il che significa che qualcuno l'ha violata. Peraltro, viene anche rilasciato un numero di telefono fake, che si fa passare per assistenza clienti. Se l'utente cade nel tranello e chiama, finirà per parlare con i truffatori e il rischio è, chiaramente, quello di svelare loro, pur inconsapevolmente, credenziali varie e dati sensibili.
Ma non è tutto, perché il peggio è che la telefonata può pure avere luogo a pagamento, il che significa altri esborsi imprevisti e dannosi. Attenzione, però. Attualmente, Google nega che vi sia stata una violazione dei suoi server, e che i problemi di sicurezza che hanno interessato l'attacco a Salesforce, non hanno riguardato Gmail. Sarebbe un fenomeno esterno, non una falla interna.
Quello che si può fare, nel caso in cui si dovessero verificare episodi del genere, è diffidare di mail improvvise che parlano di compromissione password ed esortano a contattare numeri di telefono che possono destare sospetti.


