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La Mezza del Mugello. Vado a Correre e torno

Si riparte correndo

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Che bella sorpresa! Sarà che è stata la prima gara a cui ho partecipato da gennaio… sarà che il percorso si snodava nelle strade dei miei allenamenti quotidiani, insomma mi son divertito. L’ho corsa con un passo da allenamento, visto che sto mi preparando per la Livorno Half Marathon, ma anche così è stata una esperienza piacevole.

Ma come è questa nuova competizione? Dunque, non è una gara velocissima: molti i tratti in saliscendi (siamo nel mugello e il territorio questo offre, è il suo bello), e i molti chilometri fatti sulla pista ciclabile - dove il manto stradale è meno reattivo dell’asfalto - non possono che rallentare l’andatura, specie dei corridori agili e leggeri. Di contro è tutta diritta, ci sono pochissime curve, si parte da San Piero e si arriva a Rabatta, passando dal centro di Borgo San Lorenzo, e poi si torna indietro. E’ una gara molto muscolare, in definitiva, dove se hai una buona preparazione, e hai lavorato sulla forza, puoi toglierti delle soddisfazioni. Devo dire che una mezza maratona nel nostro territorio mancava, in effetti, e la partecipazione, che è stata importante, sta lì a dimostrarlo.

Nota positiva e da sottolineare: l’organizzazione di Antonio Lista, promoter della manifestazione, è stata impeccabile. Sia la distribuzione dei pettorali e dei pacchi gara, avvenuta nell’Area feste di San Piero, rigorosamente all’esterno, sia i ristori lungo il tragitto, con disponibilità di soli liquidi - per ovvie ragioni di sicurezza - sono stati perfetti; così come il pacchetto consegnato all’arrivo a ogni partecipante, contenente sia l’acqua che qualcosa da mangiare, è stata studiata bene: certo, avremmo tutti preferito avere il solito sontuoso ristoro di fine gara, ma siamo tutti ben consapevoli dei rischi che una situazione del genere potrebbe provocare. Questo ci tengo a dirlo perchè il comportamento dei corridori è stato impeccabile: fino alla partenza siamo stati tutti con la mascherina, consapevoli e distanziati, attenti a non fare cazzate. Anche perchè, visto l’accanimento che c’è stato nel recente passato verso quelli che Zerocalcare (runner pure lui) chiama “I runner untori”, e più in generale verso tutto il modo dello sport, l’accortezza era ed è d’obbligo.

Chiudo ringraziando come sempre tutti i volontari che col loro impegno hanno reso possibile lo svolgimento di questo evento. Può sembrare banale e retorico, ma non lo è. Perchè queste manifestazioni, senza la loro presenza e la loro voglia di dare una mano, semplicemente non esisterebbero, molto semplicemente.

Vi saluto, con la speranza di poterla correre nuovamente anche il prossimo anno, magari dopo esserci lasciati tutti alle spalle questa situazione dettata dal covid-19, e quindi con maggiore serenità.

Baci e buone corse

Enrico

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