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La chiesa immersa in un lago che lascia il mondo senza fiato: un gioiello italiano

Un lago artificiale tra le Alpi piemontesi nato da una diga storica, oggi luogo di escursioni, paesaggi immensi e memoria tecnica.

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La chiesa immersa in un lago che lascia il mondo senza fiato: un gioiello italiano - okmugello.it La chiesa immersa in un lago che lascia il mondo senza fiato: un gioiello italiano - okmugello.it © N. c.
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Un lago artificiale tra le Alpi piemontesi nato da una diga storica, oggi luogo di escursioni, paesaggi immensi e memoria tecnica.

Nel cuore delle Alpi piemontesi, incastonato tra pendii ripidi e cime che superano i tremila metri, il Lago di Malciaussia rappresenta una delle mete più suggestive delle Valli di Lanzo. Il suo fascino non nasce da un’origine antica, ma da un progetto umano: questa distesa d’acqua limpida si è formata negli anni Trenta grazie alla costruzione di una diga, pensata per portare energia elettrica ai territori circostanti. Da allora non ha mai smesso di essere un luogo importante per la popolazione della zona e per chi ama la montagna.
Raggiungerlo da Torino significa lasciarsi alle spalle la pianura e risalire, curva dopo curva, verso un paesaggio che cambia pelle, dalla città al bosco fitto e poi alle praterie d’altitudine. Un viaggio che già di per sé vale la meta, soprattutto per chi viaggia in moto e cerca quelle strade in cui la guida si mescola alla bellezza.

Il percorso da Torino: dalle strade reali ai tornanti della Valle di Viù

Dal centro di Torino sono circa 75 chilometri a separare la città dal lago. Si esce dalla capitale sabauda seguendo il RA10, una via che porta rapidamente oltre l’area urbana fino a Venaria Reale, luogo simbolo della storia dei Savoia e della loro celebre residenza. Proseguendo si giunge a San Maurizio Canavese, uno di quei paesi dove storia e umanità si intrecciano. Qui operò il medico Carlo Angela, uomo che durante la Seconda Guerra Mondiale salvò numerosi ebrei dalla persecuzione nazifascista. Sarà poi riconosciuto come Giusto tra le Nazioni, e non è un caso che da questa terra sia nato suo figlio, Alberto Angela, divulgatore appassionato che ha raccontato allo schermo molti luoghi come questi.

Lago di Malciaussia (Fonte Fb @Lago di Malciaussia ) - okmugello.it

Seguendo la SP2, con la Stura di Lanzo sul fianco come compagna di viaggio, si comincia a salire in modo più deciso. La strada attraversa prima Lanzo Torinese, poi Viù e infine Usseglio, che apre la porta agli ultimi chilometri del tragitto.
Qui l’ambiente cambia in maniera evidente: la carreggiata si stringe, la vegetazione si fa più fitta, le pareti montuose chiudono il paesaggio formando un corridoio naturale. L’ultimo tratto è lungo circa 10 chilometri, a corsia unica, e richiede attenzione e calma. La strada si arrampica tra i boschi come un sentiero d’asfalto e, curva dopo curva, accompagna verso una conca silenziosa dove appare il lago.

Arrivati sulla riva si può parcheggiare e continuare a piedi. Il territorio offre diversi percorsi escursionistici che raggiungono mete amate da chi cammina in montagna, come il Rifugio Tazzetti, il panoramico Lago Nero o la Croce di Ferro. Per chi preferisce godersi la vista senza fatica, nei pressi della diga si trova anche un bar-ristorante spazioso che propone piatti tipici piemontesi, perfetti dopo la salita.

Un’opera dell’uomo in un paesaggio scolpito dal ghiaccio

La storia del Lago di Malciaussia si lega a un progetto ambizioso, avviato nei primi anni Trenta. L’idea era quella di costruire una diga in alta quota per produrre energia elettrica a servizio dei comuni vicini. La zona, però, era remota, senza collegamenti rapidi con la pianura. Gli ingegneri dovettero inventare soluzioni pratiche per portare materiali e attrezzature fino a qui. Così venne realizzata una ferrovia Decauville, una linea a scartamento ridotto utilizzata per trasportare ciò che serviva al cantiere. I lavori durarono circa tre anni, poi la linea ferroviaria venne smantellata e il bacino cominciò a riempirsi.

Nonostante le dimensioni modeste, resta uno dei principali bacini artificiali alpini del Piemonte. La superficie è di circa 0,21 chilometri quadrati, con una profondità media inferiore ai 10 metri e un massimo che raggiunge i 24 metri. L’altitudine di circa 1.805 metri sul livello del mare rende il clima tipicamente montano, con temperature fresche anche in estate e un paesaggio che in inverno si ammanta di neve e silenzio. L’acqua che esce dal lago alimenta la Stura di Viù, che poi confluisce nella Stura di Lanzo, fino a raggiungere la grande arteria del Po.

Chi arriva per la prima volta resta colpito da una combinazione particolare: l’ambiente naturale sembra totalmente integro e selvaggio, eppure la presenza della diga racconta la capacità umana di adattare la montagna alle proprie necessità senza cancellarne l’identità.

La strada che conduce fin qui richiede rispetto. Il tracciato è stretto, tortuoso, e costringe alla prudenza, anche perché è facile distrarsi osservando le vette che si alzano sopra il lago. In inverno, le nevicate possono isolare la zona e renderla non praticabile. Per questo conviene sempre verificare meteo e percorribilità prima di partire, specie se si ha in programma di farlo in moto.

Il Lago di Malciaussia rappresenta un esempio di come tecnica e natura possano convivere. Un luogo dove il rumore delle auto si spegne rapidamente e rimangono solo l’acqua, la roccia e il vento, in un silenzio che sembra appartenere a un tempo diverso.