da sx: Sergio Pietracito e Claudio Martin © OKM
Nuovo capitolo nella polemica pubblica sul Forteto e sui suoi legami con Barbiana. Sergio Pietracito, presidente dell’Associazione Vittime del Forteto, replica duramente all’ex assessore ai servizi sociali di Vicchio, Claudio Martin, che nei giorni scorsi aveva criticato sui social i comunicati relativi alla presenza del “profeta” Rodolfo Fiesoli alla Marcia di Barbiana. Pietracito smentisce con dati alla mano alcune affermazioni giudicate fuorvianti da Martin e ricorda come Fiesoli fosse già stato condannato in via definitiva nel 1985 per abusi su minori e disabili, e come la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo del 2000 avesse stigmatizzato anche l’affidamento di minori al Forteto da parte dello Stato italiano. “Altro che presunzione di innocenza fino al 2006: la verità giudiziaria era già chiara”, afferma.
La replica integrale di Sergio Pietracito a Claudio Martin:
In un articolo di media è impossibile rispondere compiutamente all’accozzaglia di date, domande e opinioni a dir poco bislacche proposte dal Sig. Claudio Martin in alcuni suoi improvvidi interventi di questi giorni su Facebook in relazione ai comunicati dell’Associazione Vittime del Forteto relativi al “profeta” Fiesoli e ai suoi rapporti con Barbiana.
Secondo Martin il sottoscritto si sarebbe dimenticato che Fiesoli si legge testualmente “fino a condanna definitiva (2006) era da considerarsi non colpevole grazie alla presunzione di innocenza” affermazione che sarebbe sicuramente da condividere se lo stesso Fiesoli insieme a Goffredi non fosse stato condannato in via definitiva nel 1985 per abusi su minori e disabili e, di conseguenza, da quella data, fosse obiettivamente da considerarsi un pregiudicato per gravi reati.
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Oltre alla suddetta condanna del 1985, evidentemente sconosciuta al Sig. Martin (sarebbe interessante sapere quali siano le sue fonti), quest’ultimo dimostra di aver letto, in modo a dir poco superficiale, la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo 2000 laddove sostiene che “non è stato condannato il Forteto ma lo stato italiano per non aver favorito l’incontro figli e genitori”. Peccato che, oltre a questo, vi fosse un secondo motivo che aveva portato alla condanna dello stato italiano in relazione al fatto che quest’ultimo era stato considerato dalla corte europea imprudente per aver affidato dei minori al Forteto, i cui principali esponenti Fiesoli e Goffredi erano stati condannati nel 1985 per gravi reati in danno di minori e disabili.
Malgrado le due suddette pronunce giudiziarie del 1985 e del 2000, secondo il Sig. Martin, Fiesoli sarebbe stato da considerare innocente fino all’anno 2006!!! Non è dato comprendere da quale documentazione Martin abbia tratto la suddetta data, considerato che il processo più recente nei confronti di Fiesoli è iniziato nel 2014 e la condanna definitiva è intervenuta nel 2019.
Considerato quanto sopra, al momento del progetto “Barbiana e il Mugello – Una scuola per l’integrazione” è indubitabile che fossero intervenute le sentenze del 1985 e del 2000 e, di conseguenza, credo sarebbe opportuno che la società mugellana si interrogasse su come sia potuto accadere che le teorie di Fiesoli siano circolate nelle nostre scuole. Capire come sia stato possibile che alcuni professori siano stati, voglio sperare, ingannati a tal punto, come sia stato possibile che capofila del progetto fosse la fondazione del Forteto e un pregiudicato come Goffredi sia stato accolto nelle nostre scuole ad “insegnare” ai nostri figli.
Caro Sig. Martin, per quanto sopra lei mi ha appellato come “novello censore” e ne sono ben felice.
Dal 1992 al 2004 Lei ricopriva la carica istituzionale di assessore ai servizi sociali del Comune di Vicchio ed è proprio allora che sono state poste in essere le peggiori aberrazioni e consumati i peggiori orrori e crimini dalla Setta; bambini arrivati da più famiglie al Forteto divisi tra loro, indottrinati ed indotti con il lavaggio del cervello ad eliminare sine-die le proprie famiglie di origine accusate falsamente di abusi e pedofilia nei confronti degli stessi;
Dato che Lei è stato un personaggio pubblico sarebbe opportuno che spiegasse ai concittadini mugellani come sia stato possibile e chi l’aveva ingannata a tal punto dal raccogliere nel 2013 un dossier pro Forteto composto da scritti di 15 persone. L’intervento più significativo è sicuramente il suo nel quale svolge una difesa, a spada tratta, del sistema Forteto sostenendo, tra l’altro, “che la comunità di Vicchio ha avuto un rapporto fattivo e concreto da parte del Forteto specialmente in merito a progetti riguardanti i giovani cittadini”, “non posso accettare che un progetto riguardante le scuole del territorio, supportato e coordinato dal Forteto, venga visto come l’ennesima destinazione impropria dei fondi regionali” considerazioni che, alla luce della sentenza del Tribunale di Firenze del 2015, appaiono essere sconcertanti.
A tutte le domande che lei ha posto nel suo intervento del 2013 troverà esaurienti e dettagliate risposte nelle mille pagine di motivazione della sentenza del Tribunale di Firenze e, alla luce di quest’ultima, la invito a ripensare ad una sua riflessione che riporto testualmente di seguito: Più leggo e rileggo la relazione, o parte di essa, e più spunti trovo per sentirmi schiacciato nel ruolo di un giulivo imbecille che per anni ha creduto alle favole”
APPENDICE – Sintesi del Dossier pro-Forteto (2013):
Pietracito richiama inoltre un dossier redatto nel 2013 su iniziativa dello stesso Martin, contenente 15 contributi a favore della cooperativa Forteto, tra cui un testo firmato dall’ex assessore che difendeva il ruolo della comunità nella promozione di progetti scolastici e sociali. In quel documento, Martin rigettava ogni accusa di strumentalizzazione dei fondi pubblici e lodava la “partecipazione concreta” del Forteto alla vita cittadina. Un’opinione oggi giudicata “sconcertante” da Pietracito, alla luce della sentenza del Tribunale di Firenze del 2015 che ha definitivamente smascherato il sistema settario e criminale della comunità.
PRELEVA QUI IL DOSSIER PRO-FORTETO
Nel seguente video è possibile visionare il video promozionale dell'iniziativa, progettata e organizzata dalla Fondazione Il Forteto onlus di Dicomano (FI) sviluppato nelle scuole del Mugello dove sono stati coinvolti Fiesoli e Goffredi che erano stati condannati per abusi su minori e disabili.



Gina Landi
Il Forteto è una vergogna che è stata coperta da più parti e per tanti anni. Tanta omertà ancora oggi.
Poggiali Roberta
Non ho mai capito perché il signor Pietracito se viveva al Forteto non ha denunciato tempestivamente ciò che a lui sembrava aberrante e perché il Tribunale dei minori, a quanto si è letto sui giornali,continuava ad affidare al Forteto i minori in difficoltà?
Marianna Loi
Gentile Signora, per avere le risposte alle sue domande è sufficiente che faccia una semplice ricerca anche qui su OKMugello e troverà le risposte. Sergio Pietracito, più volte a spiegato come si sono svolti i fatti, inoltre se lo desidera può leggere il libro "Setta di Stato" anche li trovera risposte. La cosa non è semplice, ma se si informa e ci mette costanza capirà come stanno le cose...