OK!Mugello

Il Cardinale Ernest Simoni in visita allo stabilimento dell'Acqua Panna

Ha incontrato le maestranze e la dirigenza della stabilimento. Ha celebrato la Santa Messa nella Cappellina di Villa Panna dedicata a Sant'Antonio Abate

Abbonati subito
  • 541
Gruppo Gruppo © NN
Font +:
Stampa Commenta

Il cardinale Ernest Simoni in Mugello sfidando il tempo invernale con i sui 95 anni compiuti da pochi mesi, in visita allo Stabilimento di Acqua Panna, dove ha incontrato il mondo del lavoro, le maestranze impiegate nell’Azienda ed è stato accolto dall'Amministratore Delegato di Sanpellegrino, il dott. Michel Beneventi e dalla Direttrice del sito produttivo di Scarperia, la dott.ssa Silvia Galvanin.

Il Porporato ha mantenuto la promessa che fece a fine agosto nel celebrare la Santa Messa nella riserva dove sgorga l'Acqua Panna, sul Monte Gazzaro, dove fu ripristinata l'antica Croce abbattuta dalle perturbazioni invernali: oggi si è recato nello stabilimento di Acqua Panna e ha celebrato la Santa Messa nella storica Cappellina Gentilizia di Villa Panna dedicata a Sant'Antonio Abate, gremita per l’occasione. Presenti le massime autorità locali, tra cui i sindaci Federico Ignesti di Scarperia San Piero, Giampiero Mongatti di Barberino di Mugello e Stefano Passiatore di Dicomano e Presidente dell'Unione Montana dei Comuni del Mugello, il Colonello Arturo Michele Comandante della Compagnia Carabinieri di Borgo San Lorenzo, il Luogotenente Danilo Ciccarelli Comandante Stazione Carabinieri Scarperia, il personale della Polizia Municipale dell'Unione Mugello Paolo Baldini Comandante Distretto Barberino di Mugello e Stefano Baldini del Distretto Scarperia San Piero e Daniele Bartoloni Responsabile del Distaccamento Vigili del Fuoco di Barberino di Mugello.

"Sono felice ed onorato che il cardinale Simoni abbia celebrato la ricorrenza di Sant'Antonio Abate con una messa nella cappella di Villa Panna. La famiglia Medici, antica proprietaria della Villa, dedicò questa piccola chiesa proprio a Sant'Antonio perché proteggesse gli animali che popolavano la sua riserva. La tutela della sua biodiversità è un impegno che si è tramandato nei secoli e che ci siamo presi a cuore anche noi di Sanpellegrino. Un esempio è la costruzione nella nostra riserva di un Bee hotel, una struttura in grado di ricreare l'habitat naturale per gli insetti impollinatori messi a rischio da pesticidi e cambiamenti climatici per favorire la loro riproduzione" – ha dichiarato Michel Beneventi, Amministratore Delegato del Gruppo Sanpellegrino.

Il presule prima di recarsi allo Stabilimento, nel giorno dedicato al Santo a cui nei secoli è affidata la protezione degli animali, si è fermato nella località La Castellana a visitare un'azienda agricola del territorio benedicendo la stalla con all'interno le mucche di razza Limousine. A lungo si è soffermato a parlare con gli agricoltori, dagli anziani ai giovani, che stanno portando avanti le antiche tradizioni, accarezzando gli animali e rammentando la sua Albania e gli anni da parroco nelle ardite montagne, dove custodiva tanti animali fino al suo 88esimo compleanno quando Papa Francesco lo ha elevato alla Dignità Cardinalizia annoverandolo nel Sacro Collegio. Come ha riferito il Porporato, quando il Santo Padre lo ha creato Cardinale nel giardino della sua Canonica aveva tanti animali galline, anatre, oche, piccioni e tacchini, i "suoi amici" come li ha definiti da "Francescano", poiché Don Ernest fin da bambino aveva abbracciato la vita religiosa alla sequela della regola del Serafico San Francesco fino soppressione e chiusura di tutti gli istituti religiosi da parte del regime comunista ateo del dittatore Enver Hoxha.

Padre Ernest come ama farsi chiamare è conosciuto in tutto il mondo per la sua straordinaria vita vissuta nella fedeltà alla luce del Vangelo “icona di Gesù Buon Pastore" come lo ha definito Papa Francesco recentemente nella missiva che gli ha scritto nel giorno del Santo Natale del 60° del suo arresto che portò Don Ernest a subire ingiustamente 28 anni tra prigionia e lavori forzati nelle miniere dove estraeva rame e pirite e nelle fogne di Scutari dove ha concluso la detenzione nei primi mesi del 1991. 

Lascia un commento
stai rispondendo a