Eolico Mugello © n.c.
Il dibattito sul progetto eolico del Giogo di Villore, nel Mugello, si arricchisce di un nuovo capitolo, segnato da un netto dissenso delle associazioni e dei comitati che da anni contestano l’impianto industriale, ma che oggi prendono con fermezza le distanze dagli episodi di danneggiamento avvenuti nei giorni scorsi. Un gruppo di persone e organizzazioni, tra cui Italia Nostra, il Club Alpino Italiano e vari comitati e cittadini del territorio, ha diffuso una dichiarazione in cui si condanna senza ambiguità l’azione di un collettivo anonimo che si è firmato con il nome Siamo montagna. Secondo quanto emerso, gli autori di questo gesto si sarebbero resi responsabili di minacce e danneggiamenti ai danni del personale incaricato di realizzare i lavori stradali preliminari per l’impianto eolico.
Il documento congiunto precisa con chiarezza la posizione del fronte ambientalista storico: “Ci dissociamo e condanniamo l’iniziativa di questi individui incappucciati che hanno portato la protesta su un piano di scontro fisico, espressione di pericolosa stupidità”. I firmatari ricordano come, sin dall’avvio della vicenda nel 2019, la loro opposizione sia sempre stata condotta attraverso canali legali, trasparenti e pubblici, un percorso fatto di osservazioni critiche, ricorsi e mobilitazioni pacifiche.
L’impianto previsto sul crinale del Giogo di Villore è al centro di un contenzioso che va avanti da anni. Il progetto è contestato per l’impatto che potrebbe avere sugli ecosistemi montani, sulla biodiversità e sul paesaggio di un’area ritenuta di elevato valore ambientale. Tuttavia, le associazioni ribadiscono che il ricorso alla violenza non solo non è legittimo, ma rischia di compromettere la credibilità e il consenso della battaglia ambientalista.
“Questo atto – si legge nella nota – rischia di allontanare la popolazione pacifica del Mugello dalla difesa degli ecosistemi aggrediti dalla devastazione coloniale degli speculatori energetici”. Le associazioni sottolineano che un simile episodio rappresenta un’occasione per i promotori del progetto, che ora potranno presentarsi come vittime e difensori della legalità, distorcendo il dibattito e oscurando le ragioni di chi, in questi anni, ha sollevato critiche puntuali e fondate.
Il messaggio è rivolto anche agli abitanti del territorio e ai cittadini toscani che seguono la vicenda con interesse e preoccupazione. Gli ambientalisti invitano a mantenere alta l’attenzione sulle questioni di merito, come il rispetto delle norme di tutela ambientale e paesaggistica, e a non farsi distrarre da gesti isolati che nulla hanno a che vedere con la battaglia civile portata avanti in modo trasparente.
“Facciamo appello all’intelligenza e alla sensibilità politica della popolazione mugellana e toscana – conclude il documento – perché non si sposti il discorso e non si realizzi l’oscuramento delle vere ragioni di questa lotta”.
Il gruppo firmatario – costituito da Italia Nostra, CAI e altre associazioni, comitati e cittadini – ribadisce la contrarietà al progetto industriale, considerato invasivo e dannoso per un’area di grande pregio naturalistico. Tuttavia, la posizione resta ancorata ai principi della legalità, della non violenza e del confronto democratico.
La vicenda del Giogo di Villore si inserisce nel più ampio dibattito nazionale sull’espansione delle energie rinnovabili e sulla necessità di contemperare la transizione energetica con la tutela dei territori fragili. Se da un lato la produzione di energia eolica è considerata una componente cruciale per ridurre le emissioni climalteranti, dall’altro resta aperto il tema del consumo di suolo e del rischio di trasformare crinali montani e aree rurali in poli industriali.
In questa cornice complessa, le associazioni mugellane rivendicano il diritto di esprimere dissenso e di ricorrere alle vie giudiziarie per contestare autorizzazioni e procedure ritenute non rispettose delle normative vigenti. Ma precisano, senza equivoci, che ogni forma di intimidazione o violenza non è soltanto estranea, bensì contraria allo spirito di questa battaglia.
La presa di posizione si propone anche di evitare che la protesta venga strumentalizzata o criminalizzata nel suo insieme. Distinguere tra atti illegali e iniziative di legittima critica diventa, in questo scenario, una responsabilità collettiva.
I prossimi mesi saranno decisivi per il futuro del progetto eolico, mentre sul piano legale proseguono i ricorsi e le verifiche. Nel frattempo, le associazioni del Mugello ribadiscono che la difesa dell’ambiente non ha bisogno di incappucciati né di gesti vandalici, ma di partecipazione consapevole, informazione e rispetto delle regole.


