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Una "Divina Commedy" Speciale in Scena a Firenze: L'Arte come Strumento di Inclusione e Rinascita

Il progetto In.di.c.a. al Museo Zeffirelli lo spettacolo interpretato da attori con cerebrolesioni per la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità

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Divina commedia Divina commedia © Galli Torrini
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Un'interpretazione unica della Divina Commedia è pronta ad andare in scena a Firenze, trasformando l'arte in un potente veicolo di inclusione e recupero. Nella Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, il prossimo 3 dicembre, il Museo Zeffirelli ospiterà lo spettacolo teatrale “La nostra Divina Commedy - Come distruggere Dante in quattro e quattr'otto”, scritto e diretto da Silvano Alpini, che vedrà sul palco attori professionisti esibirsi al fianco di persone con cerebrolesioni. L'evento, inserito nel calendario del Festival dei Diritti promosso dal Comune di Firenze, è il culmine del progetto pilota In.di.c.a. (Interventi DIretti alle Cerebrolesioni Acquisite), promosso dalla cooperativa Nomos insieme all’associazione Atracto-Associazione Traumi Cranici Toscani e sostenuto dalla Fondazione CR Firenze.

L'iniziativa In.di.c.a. nasce con l'obiettivo specifico di promuovere e tutelare i diritti delle persone colpite da grave danno cerebrale acquisito, creando due Atelier di Terapie Occupazionali, uno a Grosseto e l'altro a San Giovanni Valdarno. Attraverso lo strumento del teatro, reso possibile dalla collaborazione con l'associazione culturale Masaccio, questi atelier hanno dato vita a un'esperienza di integrazione e recupero unica, che ha trovato nello spettacolo la sua massima espressione. “La nostra Divina Commedy rappresenta un viaggio di amicizia, recupero e rinascita, frutto di un percorso teatrale che ha offerto ai partecipanti uno spazio di espressione, creatività e inclusione sociale,” ha spiegato Gaia Guidotti, vicepresidente di Nomos. Sul palco saliranno Stefania D’Amico, Alessia Centi, Leonardo Crulli, Lorenzo Giusti, Daniele Giuliani, Daniela Gori, Stefano Grazi, Laura Gullo, Laura Meucci, Simona Rotundo, Barbara Casprini, Daniele Giuliani e Graziella Corti.

Gli Atelier di Terapie Occupazionali di In.di.c.a., che si ispirano al metodo già utilizzato da Nomos per gli Atelier Alzheimer, prevedono incontri settimanali di tre ore in cui i partecipanti trovano uno spazio protetto, stimolante e socializzante, dedicandosi ad attività personalizzate come visite a musei o arte terapia, con accesso libero previa valutazione neuropsicologica. Questi percorsi, come ha evidenziato la vicepresidente Guidotti, apportano benefici non solo a livello fisico, psicologico ed emozionale per le persone con cerebrolesioni, ma offrono anche un importante supporto e orientamento per i loro familiari. Il direttore generale di Fondazione CR Firenze, Gabriele Gori, ha sottolineato il pieno sostegno dell'ente al progetto, affermando: “Crediamo che una comunità sia tale soltanto se non lascia indietro nessuno. In quest’ottica le attività della Cooperativa Nomos, in particolare questa del teatro, si trasformano in importanti occasioni di relazione e di cura. Sul palcoscenico vedremo una straordinaria forza creativa che ci ricorda che l’arte può abbattere barriere che sembrano invalicabili”. Anche gli assessori comunali Benedetta Albanese (Pari Opportunità) e Nicola Paulesu (Welfare) hanno espresso il loro orgoglio per il progetto, definendolo un manifesto di promozione della cultura dell’accessibilità e delle pari opportunità e sottolineando come gli attori siano “la prova della capacità di superare le barriere e di esprimere sé stessi attraverso l'arte”, valorizzando la fondamentale collaborazione tra l’associazione culturale Masaccio e il Comune di Firenze.

 

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