La Ferrari adesso è una polveriera © X Charles Leclerc
Per la Ferrari, quello di Singapore, è stato l'ennesimo fine settimana difficile da digerire del 2025, e la lista è veramente molto lunga. Il cavallino rampante non ha conquistato neanche una vittoria fino a questo momento, il che dà davvero da pensare. Non tanto per il fatto che non sono stati raggiunti risultati di rilievo, quanto perché la scuderia italiana non c'è neanche andata lontanamente vicina.
Proprio per questo motivo, la delusione e la frustrazione che la scuderia italiana sta vivendo sono impossibili da non considerare. Vale lo stesso per i tanti tifosi, che a inizio stagione certamente non avrebbero mai potuto pensare di vivere un'annata del genere.
Non dopo aver sfiorato il mondiale costruttori all'ultima gara nel 2024, non dopo aver visto l'approdo di un sette volte campione del mondo come Lewis Hamilton a Maranello. Tuttavia, tutto questo è successo. E non è neanche la cosa peggiore, considerando quanto rivelato nelle ultime ore: Charles Leclerc e non solo, grande protagonista.
F1, Leclerc sulla graticola: cosa è successo
La Ferrari sta attraversando un momento molto delicato. Il 2025 è decisamente lontano dalle aspettative della scuderia di Maranello, e quel che è peggio è che il team italiano non sembra neanche essere particolarmente unito. Il Corriere dello Sport avrebbe infatti rivelato che il box Ferrari in questo preciso momento non sarebbe affatto particolarmente unito e coeso. Secondo le indiscrezioni del famoso giornale, il team principal Frédéric Vasseur, dopo le qualifiche del Gran premio di Singapore, avrebbe avuto una discussione assai tesa con Matteo Togninalli. Facciamo riferimento al capo dell'ingegneria di pista.

Tra i tecnici Ferrari, ci sarebbe chi non gradisce particolarmente le critiche dirette di Charles Leclerc per quanto riguarda la competitività della monoposto e il modo in cui la SF-25 è stata gestita dalla squadra in tutto l'arco della stagione. Sembra che nel team più titolato della storia della F1 ci sia una sorta di spaccatura, che spiegherebbe anche i risultati scadenti di questa stagione e più in generale del dopo Jean Todt.
Una squadra che non è unita, in effetti, non può essere assolutamente vincente. Il rischio adesso, in caso la tanto agognata vettura competitiva mancasse all'appello anche nel 2026, è quello di perdere Charles Leclerc. Magari per puntare a un team che può aiutarlo a conquistare un mondiale che adesso, sulla soglia dei 30 anni d'età, rischia di non conquistare veramente mai in rosso.


