Valerio Pianigiani © Comune di Figline
Un grave episodio si è verificato nel pomeriggio del 27 agosto a Figline, in via Piave, dove sei militari della Stazione dei Carabinieri sono stati vittime di un’aggressione durante un intervento. L’episodio ha immediatamente suscitato sconcerto e condanna da parte delle istituzioni e del mondo politico locale e regionale.
Il sindaco di Figline e Incisa Valdarno, Valerio Pianigiani, ha espresso la vicinanza dell’amministrazione ai carabinieri coinvolti, augurando loro una pronta guarigione. Il primo cittadino ha definito l’aggressione “intollerabile e priva di qualsiasi giustificazione”, sottolineando come colpire chi rappresenta lo Stato significhi attaccare l’intera comunità e il presidio democratico garantito quotidianamente dalle forze dell’ordine. Pianigiani ha inoltre ribadito che episodi del genere non devono trovare alcuno spazio né tolleranza e ha rinnovato il pieno sostegno istituzionale a chi opera per la sicurezza dei cittadini.
Dal fronte politico non sono mancati interventi polemici. La consigliera regionale di Fratelli d’Italia Elisa Tozzi ha parlato di “vile aggressione”, richiamando l’attenzione sui temi di sicurezza, spaccio di droga e immigrazione clandestina, che – a suo avviso – “per anni la sinistra ha negato, liquidandoli come semplici percezioni errate”. Per Tozzi, l’episodio di Figline confermerebbe la necessità di “un cambio di passo” nelle politiche di contrasto a questi fenomeni.
Sulla stessa linea, il coordinatore e capogruppo di Fratelli d’Italia a Figline Incisa, Enrico Venturi, ha espresso “massima solidarietà e sostegno” ai carabinieri aggrediti, denunciando come la questione sicurezza sia stata a lungo sottovalutata. Venturi ha chiesto al sindaco la convocazione immediata e urgente del Consiglio comunale per affrontare la situazione, ritenendo non sufficiente una semplice dichiarazione di vicinanza da parte dell’amministrazione.
L’episodio, che ha visto sei uomini dell’Arma coinvolti in un’aggressione durante il servizio, ha dunque riacceso il dibattito politico locale, confermando al tempo stesso la solidarietà unanime verso i militari feriti e la necessità, condivisa seppur con accenti diversi, di garantire maggiore sicurezza sul territorio.


