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Carlo Levi, la vita ricostruita da un giornalista. Presentazione a Borgo

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Carlo Levi, la vita ricostruita da un giornalista. Presentazione a Borgo Carlo Levi, la vita ricostruita da un giornalista. Presentazione a Borgo © n.c.
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Sabato 21 ottobre alle 16,30, alla biblioteca comunale di Borgo San Lorenzo in piazza Garibaldi 10, alla presenza dell’assessore alla cultura del comune di Borgo san Lorenzo, Cristina Becchi e dell’autore, il giornalista Nicola Coccia, sarà presentato il libro: "L'arse argille consolerai: Carlo Levi dal confino alla Liberazione di Firenze attraverso testimonianze, foto e documenti inediti", edito da Ets Edizioni e vincitore del premio Carlo Levi 2016. Sei anni di ricerche per scavare nella vita di Carlo Levi e in uno dei libri più importanti del nostro dopoguerra: “Cristo si è fermato a Eboli”. Un viaggio dal confine, dove il fascismo lo spedì, fino alla Liberazione di Firenze. Un cammino ricostruito attraverso  documenti, inediti, che hanno permesso all’autore di entrare nelle vite di decine di persone che hanno “raccontato” storie drammatiche e straordinarie come quella del partigiano milionario, delle carognate dei fascisti in un convento di clausura, delle stragi di bambini e civili, dell’uccisione della donna più bella del mondo, di Manlio Cancogni portiere di un torneo di pallone nella villa di Mussolini, del furto della valigia di Carlo Cassola,  dell’olio e della farina portati a Giorgio Bassani in fuga da Ferrara, dell’erede al trono finito a vendere motorini, del matrimonio della figlia di Amedeo Modigliani con l’uomo che si era gettato in acqua col cappotto per sfuggire all’arresto. Il libro parla soprattutto della vita di Carlo Levi, medico, pittore, componente del Comitato Toscano di Liberazione, della donna che lo ha protetto, del bambino di cui è stato padre putativo, della figlia segreta, della scrittura del “Cristo si è fermato a Eboli”, avvenuta, sotto l’occupazione tedesca, in un appartamento di Firenze. Ci sono testimonianze e foto mai pubblicate prima e anche un quadro molto significativo di quel periodo, rimasto chiuso in una stanza. E poi c’è la foto e la storia della persona che ha suggerito a Levi il titolo del suo capolavoro. Il libro, giunto alla terza edizione, ha vinto il premio Carlo Levi 2016 ed è stato acquisito dalle biblioteche universitarie di Zurigo, Toronto, Tokyo, New York, Indiana, New Jersey, Rhode Island, Illinois, California e Texas.

 

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