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Il Cardinale Ernest Simoni in visita alla chiesa di S. Maria a Fagna

Il Porporato novantacinquenne di origine Albanese è stato accolto da numerosi fedeli

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il Cardinale in preghiera il Cardinale in preghiera © nn
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Grande accoglienza riservata al Cardinale Ernest Simoni  nella sua seconda visita in Mugello a distanza di una settimana, visitando la comunità parrocchiale della Pieve di Santa Maria a Fagna. Il Porporato novantacinquenne di origine Albanese è stato accolto da numerosi fedeli, dal parroco don Antonio Cigna, dal Diacono Romano Biancalani e da un nutrito numero di chierichetti che lo attendevano sul sagrato della millenaria Pieve, dove ha poi presieduto la Santa Messa nella VI Domenica del Tempo Ordinario, animata dal coro parrocchiale. Il presule lo scorso Natale ha ricordato il 60° anniversario dall'arresto avvenuto nell'Albania del regime comunista ateo del dittatore Enver Hoxha, il quale più volte lo condannò a morte, pena poi commutata in carcere a vita, scontando ingiustamente 30 anni.

Ha scontato la sua detenzione in prigione e ai lavori forzati nelle fogne di Scutari e nei campi di lavoro, dove nelle miniere di Spaç nel Nord di Tirana, carcere per oppositori politici più duro dell’Albania comunista, dove costretto al durissimo lavoro, estraeva con i 4000 detenuti definiti “nemici del popolo” rame e pirite nelle gallerie della miniera dove la temperatura superava di molto i 30°. Nel 1976, - quando don Ernest era già in carcere da tredici anni - l’Albania veniva dichiarata il primo Paese ateo al mondo per Costituzione con l’articolo 37 - “Lo Stato non riconosce nessuna religione e sostiene e sviluppa la propaganda ateista per includere le persone nella visione scientifico- materialista del mondo”  imponendo il divieto di credo religioso e prevedendo sanzioni tremende in caso di partecipazione a cerimonie o di possesso di libri religiosi.

l Santo Padre Francesco, dopo aver incontrato l’allora don Ernest in Albania durante il Viaggio Apostolico si commosse fino alle lacrime nell’ascoltare dalla bocca dell’anziano sacerdote - ad oggi l’ultimo testimone vivente della persecuzione della “Chiesa Schipetara” - le barbarie subite dai sacerdoti durante da dittatura. Nel novembre del 2016 il Santo Padre lo ebbe poi ad annoverare nel Collegio Cardinalizio creandolo cardinale chiamandolo “Martire Vivente”, nello scorso Natale nell’anniversario dell’arresto con una lettera pervenuta al porporato Papa Francesco lo ha definito "Icona gioiosa dell’amore di Gesù Buon Pastore, che ha offerto la vita in sacrificio per tutti".

"Ringrazio Nostro Signore Gesù Cristo per la mia visita di questo giorno ai fedeli della bellissima Pieve di Santa Maria a Fagna, - ha affermato il Cardinale - ringrazio il Parroco don Antonio e tutto il popolo per la loro accoglienza. Convertiamo e disponiamo i nostri cuori alla preghiera assidua e alla penitenza durante i quaranta giorni del cammino quaresimale che avrà inizio mercoledì prossimo con l’imposizione delle Ceneri e che ci condurrà alla gioia della Santa Pasqua del Signore, il quale con la sua morte e l’effusione del suo sangue per noi, ha vinto l’antico nemico dell’uomo - la morte – vinta dal Redentore con la sua Risurrezione; abbandoniamo l’uomo vecchio che è in noi e rivestiamoci di Gesù, per giungere rinnovati alla Pasqua e poter dire con San Paolo “non vivo più io, ma Cristo vive in me” (Gal 2,20).

Al termine della Celebrazione eucaristica il Cardinale ha esortato tutti i presenti a pregare per il Santo Padre Francesco, che, come riferito incontrerà in Vaticano il prossimo mercoledì partecipando ai riti che daranno inizio al Tempo di Quaresima, “con tutto il cuore porterò la vostra vicinanza ed il vostro caloroso abbraccio al Papa come avete chiesto – ha affermato il Porporato - accompagniamo l’Universale Ministero Petrino del Pontefice con la nostra umile preghiera, ancor più oggi che facciamo memoria di Nostra Signora di Lourdes, possa la Santissima Madonna poter intercedere presso il Suo figlio Gesù e donare l’implorata duratura pace nel mondo; i molteplici sforzi del Papa per la pace possano presto potare i suoi frutti.”

 

 

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