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Auto, maxi multa da parte dell'Agenzia dell'Entrate: sta arrivando quasi a tutti, il motivo

Auto, occhio a questa maxi multa da parte dell'Agenzia delle Entrate: ecco il motivo che c'è dietro

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Auto, maxi multa da parte dell'Agenzia dell'Entrate-okmugello.it Auto, maxi multa da parte dell'Agenzia dell'Entrate-okmugello.it © N. c.
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Poche conquiste personali riescono a trasmettere la stessa sensazione di libertà dell’automobile. Basta ricordare il giorno in cui si ottiene la patente. Si tratta di un documento che diventa un vero e proprio simbolo di autonomia. L’acquisto della prima auto, poi, segna un confine netto: c’è un prima fatto di attese e dipendenze dai mezzi pubblici, e c’è un dopo in cui la vita sembra scorrere a un ritmo tutto nuovo, scandito solo dai propri orari.

L’auto permette di improvvisare un weekend fuori porta, di raggiungere un amico che vive a chilometri di distanza o semplicemente di tornare a casa senza guardare l’orologio. Ma quella stessa libertà ha un prezzo. Un pieno che pesa sempre di più sul portafoglio, la revisione che incombe ogni due anni, l’assicurazione da rinnovare.

E poi ci sono i costi imprevisti, quelli che colpiscono quando meno ce lo si aspetta. Una multa per divieto di sosta lasciata sotto il tergicristallo, una notifica per eccesso di velocità arrivata settimane dopo, o la contravvenzione presa per un varco elettronico attraversato senza accorgersene.

Ed è proprio qui che si inserisce la novità più discussa delle ultime settimane. A sorprenderci non sono le solite sanzioni stradali, ma un intervento che porta la firma dell’Agenzia delle Entrate: una maxi-multa che sta raggiungendo automobilisti in tutta Italia. Il motivo? È preciso, e riguarda tutti da vicino.

La maxi-multa dell’Agenzia delle Entrate: ecco di cosa si tratta e come evitare di prenderla

L’Agenzia delle Entrate torna a far parlare di sé e, questa volta, la notizia non è tra le più rassicuranti per i contribuenti italiani. È in arrivo infatti una nuova forma di controllo che rischia di trasformarsi in una vera e propria “multa sospetta”, capace di colpire anche chi non ha commesso irregolarità consapevoli.

La questione non riguarda errori grossolani nella dichiarazione dei redditi, né dimenticanze clamorose: al centro ci sono le abitudini di spesa quotidiane, quelle che, se non risultano in linea con il reddito dichiarato, possono destare più di un sospetto al Fisco.

In questo modo, anche spendere più del dovuto alla pompa della benzina, può risultare incongruente, rispetto ai redditi dichiarati. Sono tanti gli automobilisti preoccupati di questa nuova manovra, perché anche un solo pieno di troppo può far scattare gli accertamenti. Il meccanismo nasce dal decreto legislativo 108/2024 e prende il nome di “evasometro”, lo strumento che di fatto sostituisce il vecchio redditometro.

Il suo compito è semplice, almeno sulla carta: confrontare le entrate ufficiali con le uscite documentate, in particolare quelle tracciabili attraverso carte di credito e bancomat. Se il tenore di vita risulta incoerente con quanto dichiarato, può scattare un accertamento. Le soglie sono chiare: uno scarto del 20% tra reddito dichiarato e quello ricostruito, oppure una differenza di almeno 70mila euro.

Il problema, però, è che i controlli rischiano di non distinguere chi cerca di eludere il fisco da chi semplicemente ha sostenuto spese grazie a risparmi accumulati, donazioni di familiari o entrate esenti. In questi casi, sarà il contribuente stesso a dover dimostrare la propria buona fede, fornendo prove e documentazione dettagliata. In assenza di spiegazioni convincenti, la conseguenza può essere una sanzione pesante, difficile da digerire.

In altre parole, non serve essere evasori per finire nel mirino: basta che il proprio stile di vita appaia “sospetto” agli occhi del nuovo sistema.