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Armi non letali in Italia: perché servono per la sicurezza urbana e la tutela delle forze dell’ordine

In Italia cresce il dibattito sulle armi non letali: tra taser, proiettili al peperoncino e sistemi alternativi, il tema divide politica e opinione pubblica.

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Il teser Il teser © depositphotos
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In Italia abbiamo un problema con le armi non letali.
Dopo questa premessa parto da una convinzione personale, la totale contrarietà alla diffusione delle armi da fuoco. Sono da sempre per un modello rigido che ne rende difficile il possesso e da anni chiedo un inasprimento delle pene per chi le detiene illegalmente. 
In Italia rispetto agli Usa, le armi da fuoco sono meno usate e questo riduce i conflitti a fuoco che vedono coinvolte le forze dell'ordine. 
Non per questo però siamo privi di problemi e le armi non letali possono quindi essere utili alla loro risoluzione.

In Italia nella fase post covid ed anche in conseguenza di abuso di droghe tipo crack ed affini e di una immigrazione che definerei non gestita in modo adeguato, ossia con umanità e con rigore, la criminalità di strada crea notevoli problemi.
I coltelli, le mannaie e persino le accette sono oramai le armi più diffuse nei contesti urbani e creano ovvi problemi di sicurezza.

Le forze dell'ordine quando devono intervenire su una persona alterata, devono essere in diversi e non possono tranne rarissimi casi usare la pistola calibro 9 di ordinanza.
Personalmente durante l'estate ho assistito al caso di un giovane centrafricano, che in preda al crack, in una normale via di scorrimento a Firenze, era pericoloso per se e per gli altri.
Sono intervenuti per risolvere la situazione in 10 persone, 4 poliziotti e 6 sanitari. Il tutto per una sola persona.

Da un paio di anni circa alcune pattuglie sono dotate del taser.
E qui sorgono i problemi. Una parte solitamente di destra, ma non solo, è favorevolissima, come se fosse il toccasana, una parte solitamente di sinistra, ma non solo, è contrarissima perché pericolosissima.

Personalmente non adoro il taser ma nemmeno lo demonizzo. Ritengo che la questione vada trattata senza farsi prendere dal tifo perché un problema l'abbiamo: come fa un operatore di polizia a difendersi dagli alterati e da chi è armato di coltello, mannaia od altri tipi di armi non da fuoco?

Un esagitato con coltello può ammazzare le persone che trova a giro e lo stesso operatore che lo deve tenere a distanza. Per questo ci dobbiamo porre il problema delle arme non letali.
Personalmente non amo il taser, non tanto per il suo indice di mortalità che è l'0,25%, dato che si trova in più fonti su internet, basso ma non bassissimo, ma soprattutto per la regole d'ingaggio a cui è collegato e per la sua inefficacia in alcune situazioni. Rimane comunque uno strumento efficace nella maggior parte dei casi.

Esistono altre armi non letali o meno letali altrettanto efficaci.
Si pensi ad esempio agli spara palle di gomma, come i flash ball, molto efficaci da un punto di vista preventivo, spaventano alla vista. Sono adottati soprattutto in Francia.
Anche questi sono stati oggetto di polemiche nel 2023 perché hanno causato la morte di un giovane. Non esistono statistiche sull'indice di mortalità. Si trovano su internet numerosi casi di feriti ma pochi di morti. 

Esistono poi soluzione ancora meno letali, dei fucili a pompa che sparano palle di gomma di diametro inferiore alle flash ball. 
La mia preferita è la pistola che spara proiettili al peperoncino in formato gel. Per le forze dell'ordine possono arrivare a 7 metri di distanza. Hanno un proiettile gel indirizzabile e potente con un discreto potere d'arresto e immobilizzano l'aggressore.
Non sono segnalate particolari problematiche ed in caso di reazioni, rarissime, basta una puntura di cortisone.

Esistono quindi più tipologie di armi non letali, e quelle elencate non sono sicuramente tutte, ma solo le principali.
Una cosa però è certa: per avere una sicurezza moderna nell'ambito urbano, le forze di polizia devono essere dotate di armi non letali. Non vorrei che si arrivasse al paradosso che la vita di un poliziotto vale meno di quella di un soggetto alterato, spesso criminale, che mette a rischio le vite altrui.

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