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Convegno illumina la figura di Angelo Gatti: Tra medicina, storia e etica

Un resoconto del convegno su Angelo Gatti a firma di Alfredo Altieri

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Il dott. Angelo Gatti, ritratto nel 1764 dal pittore Louis Carrogis    Carmontelle. Il dott. Angelo Gatti, ritratto nel 1764 dal pittore Louis Carrogis    Carmontelle. © AG
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Il Convegno su Angelo Gatti, rontese doc, che si è svolto la mattina di sabato 6 aprile, nell'Oratorio di Sant'Omobono a Borgo San Lorenzo è stato, davvero, di grande rilevanza culturale (articolo qui). E non poteva essere che così, data la valentia dei relatori che sono stati invitati a parlare di questo “benefattore dell'Umanità”. Non esagero, affermando questo, perché il suo metodo per sconfiggere il vaiolo era all'avanguardia in questo tipo di trattamento contro questo flagello.

Il Gatti, non solo ha salvato moltissime vite, ma ha aperto anche la strada a quella che, poi, debellerà per sempre il vaiolo, ossia il vaccino di Jenner. Ma egli rivoluzionò anche un altro aspetto, il rapporto tra malattia-paziente. Infatti, fu uno fra i primi a sostenere, che oltre la cura in se, atta a sanare il male, era altrettanto importante il benessere psico-fisico del paziente: ma non solo, l'auspicio del Gatti era che le cure contro il vaiolo fossero disponibili non solo ai nobili o alle persone facoltose, ma a tutti. Come si vede, sono messaggi etici di grande rilevanza, e per questa ragione fu molto avversato, anche se la fama del Gatti derivò soprattutto dalla inoculazione e a ragione.

Passando ai relatori: Il prof. Cipriani ha illustrato diversi aspetti inerenti la cura contro il vaiolo, una disamina ad ampio raggio, che ha catturato l'attenzione della numerosa platea. La dott.ssa Veronica Massai ha ripercorso con dovizia di particolari i legami e le difficoltà incontrate dal Gatti durante il lungo soggiorno francese con accattivante semplicità e indubbia competenza sul personaggio.

Molto interessante anche l'intervento del prof. Diego Carnevale, che ha parlato soprattutto sulla permanenza del Gatti a Napoli presso i regnanti e in più, una arguta disamina di come la salute e il benessere dei cittadini, avrebbe arricchito e reso più forte, anche numericamente, una nazione, un concetto, questo, che era ben presente nei regnanti dell'epoca dei Lumi. Un aspetto, quello economico, quasi mai valutato, ma che invece pesa sempre molto sulle decisioni degli organi di potere.

In ultimo, ma non ultimo, il professor Messeri, che ha deliziato il pubblico ricordando luoghi, persone ed aneddoti intorno alla figura di Angelo Gatti, zio e tutore ricordiamolo, del poeta Filippo Pananti. Messeri ha inoltre rivelato al pubblico presente, una descrizione di Napoleone e di sua moglie fatta durante il loro soggiorno fiorentino, scritta da Filippo Pananti che aveva avuto modo di assistere all'evento, traendola da materiale epistolare in suo possesso.

La vice sindaca Cristina Becchi ha portato i saluti dell'Amministrazione Comunale di Borgo e Aldo Giovannini, quale facente parte del Comitato su Angelo Gatti, ha fatto da moderatore e ha ricordato, con un articolo estratto dal Messaggero del Mugello, l'affissione di tre lapidi commemorative nel 1912 in ricordo di tre personaggi rontesi: Giovan Battista Stefaneschi, Angelo Gatti e Filippo Pananti. A rendere più magica l'atmosfera all'interno dell'Oratorio, la prof.ssa Marilisa Cantini ha eseguito alcuni brani di autori del Settecento.

I festeggiamenti su Angelo Gatti continueranno nei prossimi giorni con altre manifestazioni.

Alfredo Altieri

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