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Lo sbiancamento dentale è pericoloso?

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Lo sbiancamento dentale è pericoloso? Lo sbiancamento dentale è pericoloso?
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Cara Monica. Lo sbiancamento dentale è ormai una pratica diffusa che può dare enormi soddisfazioni. La procedura permette di migliorare il colore sia di denti vitali che di denti devitalizzati, seppur con procedure diverse. Se eseguito da operatori esperti, è considerato un trattamento sicuro, anche se, come ogni trattamento ha le sue controindicazioni. Ad esempio alcune persone potrebbero  essere allergiche ad uno dei costituenti del prodotto sbiancante ed è sconsigliato eseguirlo in gravidanza.

Il trattamento sbiancante non va ad agire meccanicamente sui denti, quindi non va a indebolire lo smalto, ma agisce chimicamente liberando ossigeno, il quale penetra all’interno del dente andando a renderlo più chiaro. Nei prodotti sbiancanti sono già presenti dei  prodotti desensibilizzanti, ciò nonostante potrebbe presentarsi durante  e dopo il trattamento una sorta di sensibilità dentinale, la quale tende a scomparire in qualche giorno.

Lo sbiancamento è un trattamento cosmetico che va però affrontato quando denti e gengive non presentano problemi. In particolare non devono esserci carie, né gengivite o addirittura parodontite. Quindi tutte le cure del caso vanno affrontate prima dello sbiancamento, anche perché lo sbiancamento per alcuni giorni ostacola l’azione dei materiali che vengono usati per ricostruire i denti.

Compito del dentista e dell’igienista sarà valutare la presenza di otturazioni, faccette o corone. Infatti i prodotti sbiancanti non agiscono sui materiali da otturazione e sui materiali protesici, per cui si rischia di ritrovarsi tutti i denti più chiari, tranne i denti incapsulati o la parte di dente ricostruita.

Per le tue domande al Dr. Corvino, invia una mail a [email protected]

NB: le informazioni presenti in questa pagina non rappresentano in alcun modo un consulto medico. In nessun caso queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l'assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.

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