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Panificatori Confcommercio. Arianna Piazzetti nel direttivo nazionale

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Arianna Piazzetti Arianna Piazzetti © N.c.
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Arianna Piazzetti, 39 anni, titolare insieme a mamma Giulietta dell’Antico Forno Piazzetti a Borgo San Lorenzo, è stata nominata nel gruppo ai vertici dell’associazione di categoria. 
 
Dal Mugello a Roma per rappresentare l’arte della panificazione toscana, che assume ora il volto di una giovane donna imprenditrice. Arianna Piazzetti, 39 anni, titolare insieme a mamma Giulietta dell’Antico Forno Piazzetti di Borgo San Lorenzo, è stata eletta nel consiglio direttivo nazionale di Assipan, l’associazione di categoria che rappresenta i panificatori all’interno del sistema Confcommercio.
 
La sua nomina, avvenuta a Roma domenica 27 marzo 2022 durante l’assemblea nazionale dei panificatori di Confcommercio, premia l’impegno profuso da Arianna Piazzetti a livello territoriale, nella promozione e difesa di un mestiere nobile e antico, da declinare in veste contemporanea. Sarà una delle sole tre donne presenti nel consiglio di guidato dal neopresidente Antonio Tassone, composto da ventuno membri tra i quali figurano, oltre alla fiorentina Arianna Piazzetti, altri toscani in rappresentanza anche delle province di Arezzo e Pistoia.
 
“Sono onorata di questo incarico e mi impegno a portare in consiglio nazionale la voce di tutti i colleghi toscani”, dice la neoeletta, tra le pochissime donne attive nella panificazione ad assumere un ruolo di primo piano in ambito sindacale. “Spero di aprire la strada ad altre donne. Il nostro è un settore ancora molto maschile, qualche volta maschilista, per via di alcune caratteristiche che lo contraddistinguono: in certe mansioni serve forza fisica, poi ci sono i turni di notte, difficili da conciliare con la vita familiare. Ma le donne possono dare il loro contributo su altri piani, per esempio l’organizzazione, l’innovazione di macchinari e processi, il marketing”. E oggi l’Antico Forno Piazzetti, creato nel 1979 dal babbo Luciano raccogliendo l’eredità di un altro panificio storico nella frazione di Ronta, è molto al femminile: oltre ad Arianna e a sua madre, che lo dirigono, sono donne quattro dipendenti su otto. 
 
In merito al suo ruolo nel consiglio di Assipan, Arianna ha le idee molto chiare: “la prima sfida da vincere è legata all’aumento delle bollette energetiche e dei prezzi delle materie prime, frutto di una speculazione senza precedenti. Fino a qualche mese fa per un quintale di farina italiana spendevo al massimo 42 euro, ora arrivo a 68 ma gli agricoltori continuano a non guadagnarci. Dove sta l’inghippo? Abbiamo cercato di contenere gli aumenti al consumatore finale, ma qualche ritocco al listino lo abbiamo dovuto fare per forza: senza la giusta redditività non si garantisce l’occupazione. Comunque in Toscana i prezzi sono ancora buoni: noi vendiamo un chilo a 2,70 euro, nessuno arriva ai 6/7 euro denunciati altrove. E poi dipende molto dal tipo di pane e dalla sua lavorazione”.
 
All’ordine del giorno anche la valorizzazione del territorio e della qualità: “l’attenzione alle materie prime e alla filiera deve essere altissima: noi da anni scegliamo grani coltivati in Mugello e legati alla tradizione, come i grani antichi (Verna, Andriolo, San Pastore…) – spiega Arianna Piazzetti – usiamo farine adatte a stili alimentari salutari, con un occhio di riguardo alle intolleranze alimentari più diffuse. E poi rivolgersi agli agricoltori locali comporta meno chilometri e meno C02 nell’aria. La sostenibilità è importante: il mio sogno sarebbe rendere i panifici aziende green”.
 
Fondamentale una nuova alleanza con i consumatori: “il forno non deve limitarsi a vendere pane, ma anche lievito madre e farine per permettere a chi vuole di panificare in casa. È un’abitudine riscoperta durante la pandemia, che piace molto perché fa subito famiglia. A chi vuole mangiar sano risparmiando, suggerisco di tornare al pane toscano della tradizione: noi produciamo le ruote da due chili che si mantengono per tutta la settimana, perché il pane buono si mangia fin quando ce n’è. Acquistarlo tutti i giorni è una moda che aumenta gli sprechi. E il pane è sacro da sempre, non si può sprecare!”.
 
Le imprese della panificazione, da sempre a metà fra la produzione artigianale e il commercio, sono 1.466 in Toscana, delle quali circa il 25% (345) ubicate nella sola provincia di Firenze). 
 

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