x
OK!Mugello

Ufficiale pensioni: slitta il pagamento, chi dovrà aspettare fino a 5 giorni

Pensioni, il pagamento slitta: cosa cambia davvero per chi aspetta l’accredito

  • 412
Ufficiale pensioni: slitta il pagamento, chi dovrà aspettare fino a 5 giorni Ufficiale pensioni: slitta il pagamento, chi dovrà aspettare fino a 5 giorni © N. c.
Font +:
Stampa Commenta

Pensioni, il pagamento slitta: cosa cambia davvero per chi aspetta l’accredito

Le pensioni relative a gennaio 2026 non verranno pagate il primo del mese come accade di norma. La causa è il calendario: il 1° gennaio è festivo, mentre il 2 cade di venerdì, ma per gli istituti bancari non è considerato giorno utile per operazioni di pagamento. Questo porta a un posticipo generalizzato. Poste Italiane inizierà i versamenti sabato 3 gennaio, che resta considerato operativo, mentre per chi riceve l’accredito sul conto corrente bancario bisognerà attendere lunedì 5 gennaio, primo giorno bancabile effettivo dopo il weekend.

L’INPS ha confermato ufficialmente le date, e invita i beneficiari a tenere conto dello slittamento nel pianificare le spese. Il nuovo calendario genera ritardi di tre giorni per i conti postali e di cinque giorni per i correntisti bancari. Una differenza minima, ma che in un periodo delicato come quello subito successivo alle feste può fare la differenza, specialmente per chi attende l’importo mensile come unica fonte di sostegno.

Differenze tra Poste e banche: come cambia l’erogazione delle pensioni

Il calendario di gennaio segue regole precise basate sui giorni bancabili, ovvero quelli in cui sportelli e sistemi finanziari sono regolarmente attivi. Per Poste Italiane, sabato 3 gennaio rientra tra le giornate lavorative, e questo consente di effettuare l’accredito per chi ha un libretto o conto postale senza attendere il lunedì. Chi invece si affida a un conto corrente bancario, deve pazientare fino al 5 gennaio, visto che per le banche il sabato non è considerato utile ai fini dell’elaborazione dei pagamenti.

Differenze tra Poste e banche: come cambia l’erogazione delle pensioni - okmugello.it

Questo slittamento, rispetto al canonico primo del mese, modifica le abitudini di milioni di cittadini, soprattutto in un periodo in cui è già necessario riorganizzare le spese dopo le festività natalizie. L’INPS ha segnalato le tempistiche con anticipo, proprio per agevolare una programmazione attenta e consapevole da parte dei beneficiari.

Resta invariato, invece, il pagamento delle pensioni di dicembre 2025, che seguirà il calendario consueto: l’accredito avverrà dal primo giorno bancabile, senza variazioni. A cambiare è quindi solo la situazione legata all’apertura dell’anno nuovo. Un dettaglio che può sembrare tecnico, ma che per molte famiglie è rilevante, specie per chi ha impegni economici fissi all’inizio del mese.

Chi ritira la pensione in contanti potrà farlo già dal 3 gennaio presso gli sportelli di Poste Italiane, ma solo entro il limite fissato per legge, cioè 1.000 euro netti. Per importi superiori è obbligatorio l’accredito su un conto intestato, bancario o postale. In caso contrario, il pagamento non viene erogato e il pensionato rischia di dover attendere giorni aggiuntivi.

Come aggiornare le coordinate bancarie all’INPS per evitare ritardi o disguidi

Quando l’importo della pensione supera la soglia dei 1.000 euro, il pagamento in contanti non è più ammesso. L’INPS richiede in questi casi l’indicazione di un conto su cui versare l’importo spettante. La comunicazione delle nuove coordinate può essere effettuata direttamente dal portale dell’Istituto, accedendo con SPID, CIE o CNS all’area dedicata. Una volta entrati, basta cercare la funzione “Cambiare le coordinate di accredito della pensione”.

Questo passaggio è importante non solo per motivi normativi, ma anche per evitare ritardi nei futuri pagamenti. Un conto non valido, intestato a terzi o non aggiornato potrebbe bloccare l’accredito e costringere il beneficiario a lunghe verifiche amministrative. L’INPS consiglia di effettuare l’aggiornamento almeno dieci giorni prima della data di pagamento prevista, così da consentire la corretta elaborazione del flusso.

Gennaio rappresenta ogni anno una fase critica per i bilanci familiari, tra bollette, saldi, spese scolastiche e rate residue delle feste. Avere certezze sulla data del pagamento permette di affrontare questo periodo con maggiore tranquillità. In questo senso, la trasparenza sulle tempistiche diventa uno strumento utile anche per chi gestisce situazioni complesse o deve pianificare in modo rigido l’uso della pensione.

A gennaio 2026, la disposizione delle festività e dei giorni lavorativi ha spinto a una revisione temporanea delle modalità di erogazione. Non si tratta di un cambiamento permanente, ma di una eccezione legata al calendario. L’importante, per i pensionati, è conoscere per tempo la nuova data, sapere quando ritirare, come comunicare eventuali modifiche e quando aspettarsi l’accredito effettivo. Solo così si evita il rischio di ritardi o problemi nella gestione del mese.