Luigi Lapucci © LIA PARDI PRESS
Sabato 8 novembre 2025, nella frazione di San Gavino, nel Comune di Scarperia e San Piero, si è tenuta una cerimonia solenne che ha segnato un momento di profonda memoria collettiva: l’intitolazione della piazzetta antistante il cimitero comunale al militare italiano Luigi Lapucci, internato nei lager nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale e insignito postumo della Medaglia d’Onore della Repubblica Italiana. L’evento, organizzato dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Federico Ignesti, ha visto la partecipazione di numerose autorità civili, militari e religiose, in una giornata segnata dalla commozione e dal senso del dovere verso la memoria storica.
La cerimonia si è aperta con la lettura dei messaggi inviati dal Ministro della Difesa Guido Crosetto e dall’Arcivescovo di Firenze, Monsignor Gherardo Gambelli, a cui è seguita la presenza straordinaria del cardinale Ernest Simoni, testimone delle persecuzioni subite in Albania durante il regime comunista. A rendere omaggio a Luigi Lapucci si sono uniti i rappresentanti delle istituzioni locali, tra cui la sindaca di Barberino di Mugello, Sara Di Maio, e l’assessora Daniela Di Lorenzo di Montespertoli. Non sono mancati i vertici dell’Esercito Italiano, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Locale del Mugello, guidata dal comandante Marco Bambi. Accanto a loro, anche i colleghi dell’Empolese Valdelsa, venuti per onorare il cerimoniere della Polizia Locale, cavaliere Vieri Lascialfari, nipote del decorato Lapucci.
Sotto un limpido sole novembrino, la piazzetta è stata ufficialmente intitolata a Luigi Lapucci, figura esemplare di coraggio e umanità. Dopo la lettura della sua biografia, curata dalla storica e giornalista Giovanna Maria Carli, il sindaco Ignesti ha scoperto la targa toponomastica, accompagnato dal picchetto d’onore dell’Esercito e dal Coro Alpino del Mugello, che ha intonato l’inno nazionale. Il silenzio del trombettiere ha poi suggellato il momento di raccoglimento dedicato a tutti i caduti per la Patria. La benedizione della nuova piazzetta e della targa è stata impartita dal cardinale Simoni, che successivamente si è recato al cimitero per pregare sulla tomba di Lapucci, sepolto per sua volontà nel piccolo camposanto di San Gavino.
Particolarmente toccante è stato il messaggio dell’Arcivescovo Gambelli, letto da Monsignor Giancarlo Corti, che ha ricordato Luigi come un padre e un cittadino esemplare, testimone di fede, bontà e dedizione al prossimo. L’arcivescovo ha invitato a considerare il suo sacrificio e quello dei tanti internati militari italiani come un monito per custodire e promuovere la pace. Anche il Ministro Crosetto, nella sua lettera, ha sottolineato come l’intitolazione rappresenti un atto di restituzione della memoria pubblica, affinché il nome di Lapucci continui a vivere nella coscienza civile delle nuove generazioni, simbolo di quella “resistenza silenziosa” che contribuì alla conquista della libertà.
Luigi Lapucci, nato a Scarperia nel 1914, fu arruolato nel Regio Esercito e inviato in Albania. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, rifiutò di aderire alla Repubblica di Salò e venne catturato dai tedeschi insieme ai suoi commilitoni. Deportato nei campi di lavoro e di concentramento, subì condizioni disumane ma non rinnegò mai il giuramento di fedeltà all’Italia. Rientrato in patria nel 1945, ridotto allo stremo, riprese la vita contadina, lavorando come mezzadro e costruendo con la moglie Isola una famiglia fondata sui valori della laboriosità, della fede e del rispetto. Nonostante le gravi sofferenze subite, Lapucci mantenne sempre un profilo riservato, preferendo il silenzio al racconto dell’orrore vissuto nei campi nazisti.
La sua testimonianza, riscattata oggi attraverso la memoria pubblica, incarna i valori di libertà e democrazia per cui si sacrificarono centinaia di migliaia di internati militari italiani. Durante la cerimonia, il sindaco Ignesti ha ribadito l’impegno dell’amministrazione nel preservare la memoria come fondamento della coesione sociale e ha collegato il sacrificio di Lapucci ai conflitti contemporanei, sottolineando l’urgenza di promuovere pace e fraternità in un mondo ancora lacerato dalle guerre.
La giornata, arricchita dagli interventi musicali del Coro Alpino del Mugello, del tenore Lorenzo Mazzocchi e dei seminaristi dell’Istituto Cristo Re, si è conclusa con la deposizione di un omaggio floreale sulla tomba di Lapucci. L’intitolazione della piazzetta, accanto al luogo dove egli riposa, è divenuta così un simbolo duraturo della memoria di un uomo semplice ma straordinario, che con il suo silenzioso eroismo ha consegnato alle generazioni future un messaggio di libertà, di dignità e di pace.


