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La piastrina del soldato Angelo Cammarata torna alla sua famiglia: da Impruneta a Caltanissetta un viaggio di memoria e riconoscenza

Le prime tracce sono emerse all’Archivio di Stato di Caltanissetta, dove è stato consultato

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Un piccolo oggetto metallico, carico di storia, è tornato finalmente tra le mani di chi ne custodisce la memoria. È la piastrina militare di Angelo Cammarata, soldato siciliano della Seconda guerra mondiale, ritrovata nei campi di Bagno a Ripoli e restituita solennemente alla comunità di Caltanissetta nel corso di una cerimonia tenutasi il 26 luglio 2025 in piazza Buondelmonti a Impruneta. Protagonisti di questo gesto toccante sono stati Riccardo Lazzerini, sindaco di Impruneta, Giuseppe Cammarata, presidente della sezione ANPI di Caltanissetta, e Patrizio Barlondi, cittadino e appassionato di metal detector, autore del ritrovamento. Insieme a loro, erano presenti l’assessora del Comune di Bagno a Ripoli Sandra Baragli, i rappresentanti del Consiglio Comunale di Impruneta e i presidenti delle sezioni ANPI di Impruneta e Caltanissetta, Alessandro Rossi e Giuseppe Cammarata.

Una storia ricostruita con pazienza e dedizione

La piastrina, appartenente al soldato Angelo Cammarata, figlio di Michele e Mariarosa Russo, è stata rinvenuta da Patrizio Barlondi nell’ottobre del 2024, e da allora è iniziato un attento lavoro di ricerca per rintracciarne i discendenti. Fondamentale la collaborazione con Giuseppe Cammarata, che ha aperto le porte agli archivi e facilitato l’accesso alle fonti storiche.

Le prime tracce sono emerse all’Archivio di Stato di Caltanissetta, dove è stato consultato il Foglio Matricolare del soldato. Successivamente, grazie al certificato storico di stato di famiglia rilasciato dall’Ufficio di Stato Civile del Comune, è stato possibile risalire alla storia personale di Angelo Cammarata, nato il 18 febbraio 1917 a Caltanissetta, e arruolato nella 290ª Compagnia Sanità di Firenze.

Un soldato al servizio dei feriti, premiato per il suo impegno

Cammarata prestò servizio come assistente negli ospedali da campo, in particolare sui fronti greco e albanese, e sul territorio fiorentino, dove si presume abbia smarrito la sua piastrina di riconoscimento. Nonostante le difficoltà del conflitto, fu ricoverato più volte e si distinse per dedizione e coraggio, ottenendo il grado di caporale, un premio in denaro di 318 lire e la Croce Militare al Merito.

Una figura semplice, ma esemplare, che ha vissuto in silenzio i drammi del suo tempo offrendo un contributo concreto alla vita degli altri. Ed è proprio per onorare la memoria di storie come la sua che il Comune di Impruneta ha voluto rendere pubblica e partecipata la restituzione di questo simbolo, che racchiude il valore della storia e del sacrificio individuale.

Il valore della memoria: le parole del sindaco Lazzerini

Nel suo discorso, il sindaco Riccardo Lazzerini ha voluto sottolineare l’importanza del gesto, semplice ma carico di significato:

"La restituzione della piastrina militare di Angelo Cammarata rappresenta un gesto di profondo rispetto e memoria per chi ha vissuto gli orrori della guerra. Ricordare quelle tragedie ci unisce nel dovere di preservare la storia e onorare chi ha sacrificato tanto per la nostra libertà".

Un messaggio chiaro e forte, in linea con l’impegno che Impruneta continua a portare avanti nel valorizzare la memoria storica come strumento di educazione e consapevolezza.

Una serata nel segno del ricordo

La consegna della piastrina è avvenuta nel contesto delle celebrazioni in ricordo del bombardamento su Impruneta del 27 e 28 luglio 1944, tragico evento che segnò profondamente la comunità. A seguire, si è svolta la rappresentazione teatrale “Ceneri di pietra, sotto le bombe, sopra la speranza”, curata dalla Compagnia di Achille con il supporto della Pro Loco di Impruneta.

Lo spettacolo, come ha raccontato il regista Gerardo Caso, è stato costruito sulla base di testimonianze autentiche degli abitanti dell’epoca e documentazione storica, senza elementi di finzione, per restituire al pubblico un quadro realistico e commovente di quei giorni. La scena ha visto protagonisti Agata e Alessandro Beraldi, Cristina e Gianna Bonaiuti, Giovanna Nelli, Niccolò Viti, Sara Stoja e Sonia Ceramelli, accompagnati da mezzi storici originali concessi dal Club Moto d’Epoca Fiorentino, a rafforzare l’effetto di immersione nella memoria collettiva.

 

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