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Nel Mugello il primo prelievo osseo da donatore vivente segna un avanzamento nella chirurgia ricostruttiva

L’intervento è stato eseguito da un’équipe multidisciplinare coordinata da Daniele Lazzara, direttore...

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Ospedale del Mugello Ospedale del Mugello © USL Toscana Centro
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L’ospedale del Mugello ha raggiunto un traguardo significativo nel campo della chirurgia ricostruttiva e dei trapianti di tessuto, eseguendo per la prima volta un prelievo di tessuto osseo da donatore vivente. L’intervento, effettuato nei giorni scorsi, rappresenta un passo in avanti per l’intera sanità toscana ed evidenzia la capacità di un presidio territoriale di assumere un ruolo innovativo in un ambito generalmente riservato a strutture altamente specializzate. Fino a oggi, all’interno dell’Azienda, una procedura analoga era stata condotta esclusivamente dall’ospedale di Fucecchio, sede del Centro di riferimento regionale CESAT per la chirurgia protesica ad alta specializzazione.

Nel caso di Borgo San Lorenzo, il donatore, adeguatamente informato durante la fase di preospedalizzazione, ha espresso il proprio consenso al prelievo. Il tessuto osseo raccolto sarà destinato a un trapianto allogenico, offrendo ad altri pazienti la possibilità di sottoporsi a interventi ricostruttivi fondamentali per recuperare funzionalità compromesse. La procedura si distingue non solo per la complessità tecnica, ma anche per il valore umano che porta con sé, in quanto basata su un gesto di disponibilità e solidarietà.

L’intervento è stato eseguito da un’équipe multidisciplinare coordinata da Daniele Lazzara, direttore della Struttura operativa semplice di Ortopedia e Traumatologia del Mugello, con il supporto dei professionisti del coordinamento Procurement e Trapianti di Firenze. Tra i presenti figuravano il Coordinatore Ospedaliero Procurement Organi e Tessuti, Vieri Parrini, insieme ad anestesisti, chirurghi, infermieri e operatori sociosanitari coinvolti in tutte le fasi della procedura. L’organizzazione e la collaborazione tra i vari specialisti hanno garantito un prelievo sicuro e conforme agli standard richiesti per i tessuti destinati al trapianto.

Secondo Parrini, l’operazione rappresenta un risultato di particolare valore clinico e simbolico per l’ospedale. Il prelievo osseo da vivente, infatti, costituisce una risorsa preziosa per ampliare la disponibilità di tessuti biologicamente idonei e per ridurre i tempi di attesa dei pazienti candidati alla chirurgia ricostruttiva. L’esperienza del Mugello dimostra come anche un ospedale territoriale possa partecipare attivamente all’innovazione clinica, sostenuto da una sensibilità consolidata verso i temi della donazione di organi e tessuti e da indicatori di processo che confermano la qualità del lavoro svolto.

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