Toscana Rossa © TR
L’annuncio del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che insieme ai candidati e alle candidate del Partito Democratico ha firmato un nuovo “patto con il Mugello e l’Alto Mugello”, ha suscitato dure critiche da parte di Toscana Rossa. Il movimento parla di un’iniziativa che «ripropone promesse già sentite», arrivando a paragonarla al celebre “Patto con gli italiani” lanciato da Silvio Berlusconi nei primi anni Duemila.
Le accuse di Toscana Rossa
Secondo gli attivisti, il nuovo accordo «non affronta i problemi reali del territorio». Le critiche toccano vari aspetti:
- Sanità locale: la chiusura di sportelli di prossimità e consultori, insieme alla riduzione delle specialistiche sul territorio, viene indicata come una ferita ancora aperta.
- Addendum Tav: Toscana Rossa denuncia che i fondi destinati a compensare i danni dell’alta velocità sarebbero stati utilizzati altrove, invece di essere reinvestiti nel Mugello.
- Grandi opere e ambiente: l’associazione contesta la realizzazione di impianti eolici industriali e infrastrutture invasive, giudicate «in contrasto con la tutela del territorio».
- Lavoro e diritti: particolare attenzione è stata posta alla «precarizzazione della pubblica amministrazione», con l’uso di contratti di somministrazione in sanità nonostante la presenza di graduatorie aperte, oltre a esternalizzazioni e convenzioni ritenute penalizzanti.
Le preoccupazioni sul dissesto idrogeologico
Un ulteriore punto critico riguarda la gestione del dissesto idrogeologico, che per Toscana Rossa dovrebbe essere affrontato «non solo con investimenti mirati, ma anche con politiche che valorizzino le vocazioni agricole, forestali e naturalistiche della zona».
«Propaganda elettorale inconsistente»
Il movimento conclude definendo il “patto” di Giani e del Pd come «propaganda elettorale inconsistente», ribadendo che «i fatti quotidiani mostrano una realtà ben diversa dalle promesse».


