Conferenza stampa sul mostro di Firenze © Youtube
Dopo il tentativo di revisione sulla strage di Erba, respinta e quello molto discussa del caso Garlasco in piena attualità, specialmente in Tv, rispunta quella sul condannato Mario Vanni, il compagno di merende reo in complicità con Giancarlo Lotti fino in cassazione di aver commesso gli ultimi 4 delitti del Mostro di Firenze.
Anche per lui è stata presentata la richiesta di revisioni dai suoi legali Avv. Mazzeo e Biscotti, che difendevano anche alcuni parenti delle vittime. La differenza, pero’ appare macroscopica, in quanto la Revisione di un processo può essere tenuta in considerazione dalla Corte d’appello di Genova, solo in caso di novità emerse successivamente alla condanna.
A quanto risulta, invece, una richiesta sulla revisione con l’elemento della retrodatazione su perizia fotografica, fu svolto e reso inammissibile dai Giudici di Genova già in passato. Non solo, ma fu oggetto di studi, pubblicazioni, documentari gia’ nel 2015. Parliamo dello studio delle larve che furono fotografate sui cadaveri. Sia il Prof. Introna nel 2003, che altri illustri medici legali ed entomologi, tra cui la Dott.ssa Simonetta Lambiase che fece un esperimento scientifico sulla piazzola nel 2015, riproducendo la stessa situazione ambientale e climatica del 1985.
Quindi nello specifico, non parliamo di elemento di novità, almeno per l’elemento cardine della richiesta. Questa è la questione, che lo discosta dagli casi criminali di cui si è chiesta la Revisione (Vedi Erba) e attualmente Garlasco, che invece si basa su seri elementi di novità o almeno sembrerebbe.
Ma tornando al caso nel caso del Mostro: L’udienza a Genova è stata rinviata al 13 giugno prossimo. E’ stato presentato in questi gioni un Esposto - denuncia presso la Procura di Roma e all'ordine degli avvocati, anche per il consulente dei legali di Vanni, Mazzeo e Biscotti. Secondo l'esposto, Francesco Cappelletti, si sarebbe non solo vantato di essere avvocato, ne parla anche l'ex Magistrato Giuliano Mignini, ma anche di aver sostenuto delle lezioni - convegno presso un' università privata romana.
Proponendosi con il titolo di avvocato. Non si placano dunque le polemiche tra parenti dei familiari - Avvocati - Procura. Dopo il presunto conflitto di interesse dei legali del parente del condannato, spunta un presunto consulente segnalato alla Procura di Roma e all'ordine forense per usurpazione di titolo.


