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“Il ritorno di Giuseppe, il principe dei sogni” nel salone dei Duecento

Fino al 30 agosto

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dal 13 giugno 2023 al 13 dicembre 2023 alle ore 00:00
Il salone dei Duecento Il salone dei Duecento © ufficio stampa
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Il salone dei Duecento torna ad ospitare la magnifica serie di arazzi di proprietà della Presidenza della Repubblica e delle Gallerie degli Uffizi, dedicati alle Storie di Giuseppe, voluta dal duca Cosimo I de’ Medici e tessuta tra il 1545 e il 1553 su disegno di tre dei maggiori artisti dell’epoca, Agnolo Bronzino, Jacopo Pontormo e Francesco Salviati. Il quarto ciclo della mostra “Il ritorno di Giuseppe, il principe dei sogni”ha preso il via da  2 giugno fino al 30 agosto. La ripresa delle esposizioni arriva dopo l’approvazione di una delibera nella Giunta comunale, su proposta della vicesindaca e assessora alla Cultura Alessia Bettini, in seguito alla quale è stato sottoscritto dal sindaco Dario Nardella un atto per sancire la prosecuzione del protocollo di intesa tra il Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica, il Ministero della Cultura e il Comune di Firenze che negli anni scorsi ha permesso l’avvio di questo progetto di collaborazione. Dopo l’interruzione forzata a causa dell’emergenza Covid e successivi tavoli tecnici per trovare la modalità di conclusione dei cicli espositivi, la mostra “Il ritorno di Giuseppe, il principe dei sogni” può ripartire, alternando a rotazione, in gruppi di quattro, gli otto arazzi non ancora esposti nel luogo dove era stata pensata, ovvero proprio l’antica aula consiliare della città che tuttora ospita le sedute dell’assemblea cittadina.

“Rinnoviamo una collaborazione preziosa con il Quirinale per tornare ad esporre questi meravigliosi arazzi nella loro collocazione originaria, il salone dei Duecento e permettere così a cittadini e visitatori di poter riscoprire la loro bellezza. – sottolinea il sindaco Nardella – Dopo la sospensione legata alla pandemia riprende così il ciclo di esposizioni e il percorso museale si arricchisce nuovamente di questo tassello importante. È il risultato di un impegno collettivo per valorizzare dei veri e propri capolavori che nella sala che ospita il Consiglio comunale potranno essere ammirati nel totale rispetto delle loro particolari esigenze conservative”.
“Si tratta di un bellissimo progetto che nasce da un’importante sinergia tra istituzioni diverse – aggiunge la vicesindaca e assessora alla Cultura Alessia Bettini – Questi splendidi arazzi, una delle più alte testimonianze dell’artigianato e dell’arte rinascimentale, tornano alla fruizione del pubblico andando a valorizzare ancora di più il percorso museale di Palazzo Vecchio”.
Il quarto ciclo di arazzi, dedicati alle seguenti scene visibile dal 2 giugno al 30 agosto è il seguente: La coppa di Giuseppe ritrovata nel sacco di Beniamino, disegno e cartone di Agnolo Bronzino, tessitura di Nicolas Karcher, 1550-1553, cm 579 x 506, Roma, Presidenza della Repubblica; Giuseppe trattiene Beniamino, disegno e cartone di Pontormo, tessitura di Jan Rost, 1546-1547, cm 567 x 269, Roma, Presidenza della Repubblica; Giuseppe si fa riconoscere dai fratelli e congeda gli Egiziani, disegno e cartone di Agnolo Bronzino, tessitura di Nicolas Karcher, 1550-1553, cm 557 x 283, Firenze, Gallerie degli Uffizi; Giuseppe perdona i fratelli, disegno e cartone di Agnolo Bronzino, tessitura di Nicolas Karcher, 1550-1553, cm 573 x 457, Firenze, Gallerie degli Uffizi.
Quando Firenze era capitale del Regno d’Italia, tra il 1865 e il 1871, la serie fu divisa e dieci dei venti arazzi entrarono a fare parte del patrimonio reale, per poi giungere nel Palazzo del Quirinale a Roma e quindi infine passare in dotazione alla Presidenza della Repubblica. Gli altri dieci rimasero a Firenze, di proprietà delle ‘Gallerie’ statali della città ed oggi delle Gallerie degli Uffizi, e nel 1872 vennero concessi in deposito al Comune da poco insediatosi in Palazzo Vecchio. Da allora la serie è rimasta divisa tra Roma e Firenze, finché la mostra itinerante “Il Principe dei Sogni. Giuseppe negli arazzi medicei di Pontormo e Bronzino”, organizzata in occasione di Expo 2015, non ha permesso di vederla di nuova riunita, per la prima volta dopo un secolo e mezzo, nel Palazzo del Quirinale a Roma, nel Palazzo Reale a Milano e infine in Palazzo Vecchio, nella stessa sala per la quale fu tessuta. Terminata la mostra, la sala è tornata a ospitare le riunioni del Consiglio cittadino, ma con nuovi arredi e impianti, appositamente progettati per rendere possibile un’ideale convivenza tra la sua funzione istituzionale, la stessa per la quale fu costruita all’inizio del XIV secolo, e l’esposizione dei monumentali arazzi.
L’uso antico degli arazzi ne prevedeva l’esposizione solo per feste e cerimonie importanti o in base ai cicli stagionali e tra una sortita e l’altra i panni riposavano al buio nelle Guardarobe delle dimore nobiliari, sotto le cure di maestranze specializzate. Su modello di quelle buone pratiche, nel salone dei Duecento gli arazzi con Storie di Giuseppe, dopo i primi tre cicli che si sono svolti tra il 2019 e l’inizio del 2020, tornano quindi ad essere esposti a rotazione in gruppi di quattro. Gli avvicendamenti seguono l’ordine narrativo delle scene, ogni ciclo è dedicato a un nuovo capitolo della storia del patriarca dell’Antico testamento, attraverso la straordinaria maestria dei pittori e tessitori che furono chiamati da Cosimo I a farsi interpreti di quel racconto biblico.
Le modalità di fruizione dei cicli espositivi saranno le medesime adottate per le precedenti esposizioni, ovvero apertura al pubblico martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 18 e titolo di ingresso unico di 3 euro. Le visite guidate sono in programma ogni sabato alle 16:30.
 

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