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Giulia Sprio consegue la Laurea in Infermieristica con una tesi su Alzheimer grazie anche ai lettori di OKMugello

Giulia è la studentessa che a Giugno di quest'anno ha chiesto ai lettori di OKMugello di compilare un questionario sul tema dall'Alzheimer.

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Giulia Sprio Giulia Sprio © GS
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La studentessa Giulia Sprio ha raggiunto un traguardo significativo nel suo percorso accademico, laureandosi in Infermieristica presso l'Università di Firenze con un lodevole voto di 100 su 110. La sua tesi, intitolata "Assistere una persona affetta da Alzheimer a domicilio: Indagine conoscitiva sui bisogni dei caregiver e interventi infermieristici di supporto", ha riscosso ampio interesse per la sua rilevanza e attualità. Il lavoro di Giulia ha avuto origine dal questionario che aveva richiesto di pubblicare sul nostro giornale (articolo qui) nel giugno di quest'anno, mirato a raccogliere dati sull'Alzheimer per scopi di studio e ricerca, con la partecipazione di 251 lettori.

Giulia ha scelto il tema dell'Alzheimer per la sua tesi, guidata dalla crescente incidenza della malattia e dalla necessità di offrire supporto adeguato sia ai pazienti che ai loro caregiver. Ha approfondito l'impatto emotivo e pratico che la malattia ha sulle famiglie, sottolineando l'importanza dell'assistenza infermieristica domiciliare. La sua ricerca si distingue per la profonda analisi e l'attenzione verso un tema di grande attualità sociale e contribuisce significativamente alla comprensione dei bisogni dei caregiver, offrendo spunti concreti per migliorare l'assistenza infermieristica a domicilio.

Riportiamo la sintesi di Giulia riguardo ai risultati ottenuti dal questionario diffuso che sono stati oggetto della tesi:

Spesso si pensa che mantenere una persona affetta da Alzheimer a domicilio sia la soluzione migliore per la persona stessa, molte volte sono stessi familiari ad assisterla. Con l’andare del tempo, con l’avanzare della malattia è richiesto un carico assistenziale sempre maggiore con conseguenze e ripercussioni importanti nella vita del caregiver. L'obiettivo principale della ricerca è quello di valutare in modo completo il carico assistenziale che i caregiver sopportano, non solo in termini di tempo dedicato, ma anche dal punto di vista psicologico e sociale; questo permette di adottare interventi infermieristici di educazione sanitaria e di supporto. 

Analisi e discussione dei principali risultati di interesse infermieristico: Dall’indagine è emerso che la maggior parte degli assistiti sono donne nella fascia compresa tra 70 e 80 anni, in una fase intermedia della malattia che è stata diagnosticata da almeno 3-5 anni, richiedono un’assistenza di vita quotidiana e il caregiver che si occupa di loro è principalmente un familiare. I caregiver oggetto di studio sono principalmente donne tra i 40 e 50 anni, spesso non supportate dai servizi sul territorio e senza nessuna formazione in merito ai vari aspetti legati all'assistenza e la maggior parte di loro si sente impreparata moderatamente nel ruolo di caregiver. In merito ai servizi presenti sul territorio quasi tutta la totalità dei partecipanti allo studio afferma di non sentirsi per niente supportato. La necessità di una formazione richiesta solamente da circa il 16% degli intervistati che preferisce maggior supporto psicologico, sociale o strutture adibite a servizi di sollievo. Per quanto riguarda le aree che rientrano più utili nel loro quotidiano, la maggior parte ritengono necessari interventi di educazione sanitaria.                                                                    

Dall'analisi della ricerca emerge la necessità di un’educazione sanitaria soprattutto in un contesto in cui la formazione e la comprensione dei caregiver possono avere un impatto significativo. L’organizzazione di programmi formativi di supporto, piani di assistenza infermieristica per i caregiver potrebbero rappresentare un passo cruciale per garantire un sostegno più efficace e mirato. 

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