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FIRENZE – Prosegue e si rafforza la campagna per il ritiro dei prodotti israeliani dalla grande distribuzione, con un’importante svolta da parte di Coop Alleanza 3.0, che ha annunciato la sospensione della vendita di prodotti israeliani nei propri punti vendita. Contestualmente, la cooperativa ha introdotto sugli scaffali la Gaza Cola, bevanda prodotta da un’azienda palestinese, i cui ricavi contribuiranno alla ricostruzione dell’ospedale Al Karama a Gaza.
La decisione, resa pubblica attraverso un comunicato ufficiale, segue un anno di mobilitazione da parte di socie e soci, che hanno presentato lettere, raccolto firme e partecipato alle assemblee di bilancio separate. Nelle stesse occasioni, anche Unicoop Firenze e Unicoop Tirreno avevano annunciato la cessazione dei rapporti con aziende israeliane, ricevendo il plauso della base sociale.
La rete “No ai prodotti israeliani nella Grande Distribuzione” ha espresso soddisfazione per queste scelte, giudicate coerenti con il Codice Etico Coop, che richiede ai fornitori il rispetto dei diritti umani, del diritto internazionale e della sostenibilità ambientale.
Anche Co-op UK, lo scorso 24 giugno, ha adottato una posizione simile, interrompendo i rapporti con fornitori di Paesi responsabili di abusi riconosciuti a livello internazionale, in attuazione di una risoluzione votata a maggio dai soci.
Non sono mancate le polemiche: alcune realtà, come la comunità ebraica di Milano, hanno parlato di antisemitismo. Un’accusa respinta dalla rete promotrice: “Criticare le azioni di uno Stato responsabile di genocidio non significa essere antisemiti. Israele è responsabile per ciò che fa, non per l’origine dei suoi abitanti”.
All’interno del mondo Coop, l’ANCC (organo politico-istituzionale del sistema) ha dichiarato che Coop “non boicotta”, ma anche in questo caso i promotori della campagna replicano che non si tratta di boicottaggio, bensì di una scelta etica di impresa, come previsto dal Codice Etico.
La decisione arriva in un contesto internazionale segnato da gravi denunce: nel suo rapporto del 1° luglio 2025, la Relatrice ONU Francesca Albanese ha ribadito l’urgenza di boicottare e disinvestire per fermare “crimini indicibili” commessi nei territori palestinesi occupati. Le Nazioni Unite e la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja avevano già parlato di plausibilità del genocidio a Gaza a partire da gennaio 2024.
In chiusura, la rete lancia un appello: “Ringraziamo Coop Alleanza 3.0 per il coraggio. Ora chiediamo a Unicoop Firenze e Unicoop Tirreno di ufficializzare la loro posizione con un comunicato pubblico. Invitiamo tutte le Coop, le istituzioni e i consumatori a sostenere una presa di posizione chiara contro i crimini commessi da Israele”.
È possibile sostenere la campagna firmando la petizione su Change.org:
“Diciamo NO ai prodotti israeliani nei nostri supermercati. Fermiamo il genocidio!”
📩 Per approfondimenti e contatti: retecampagnaGD@gmail.com


