Croci 1 © Foto Edoardo Argenio
Per il ventiduesimo anno consecutivo, la Bottega Orafa Paolo Penko ha firmato le Croci di San Giovanni, simbolo di profonda devozione e raffinata maestria artigiana, consegnate stamani alla presenza delle autorità fiorentine in occasione della solennità del patrono della città. La cerimonia, che si è svolta come da tradizione presso il Palazzo Arcivescovile e successivamente in Palazzo Vecchio, ha visto la consegna delle tre croci annualmente realizzate: una per l’Arcivescovado, una per il Comune di Firenze e una per la Società di San Giovanni Battista, promotrice dell’iniziativa dal 2004.
Le opere, frutto del lavoro di Paolo Penko e dei figli Alessandro e Riccardo, sono il risultato di una sapiente combinazione tra tradizione e innovazione tecnica. Ogni croce è realizzata in argento attraverso l’antica tecnica della fusione a cera persa, ulteriormente arricchita dalla lavorazione esclusiva nota come “penkato”. La base ottagonale, richiamo architettonico al Battistero di San Giovanni, e il Giglio di Firenze, elemento ricorrente in tutte le edizioni, costituiscono i riferimenti simbolici costanti. Sopra il giglio svetta la croce, elemento variabile di anno in anno, interpretato secondo modelli artistici sempre nuovi.
L’edizione 2025 si ispira alla croce astile raffigurata nel dipinto di Francesco del Cossa, conservato alla Pinacoteca di Brera. Questa suggestione ha guidato la creazione dell’opera, caratterizzata da un anello ovale sostenuto da un bocciolo floreale e collegato al giglio tramite un disco metallico incastonato con una perla. Al centro dell’anello, cesellato con scanalature, si trova una piccola scultura a tuttotondo dell’Agnus Dei nimbato, potente simbolo cristologico e attributo iconografico di San Giovanni Battista. La figura dell’agnello poggia su una base semilunata arricchita da una pietra rossa, allusione al sacrificio del Cristo. Completa l’opera la crocetta apicale con sfere terminali, evocazione della vittoria sulla morte.
Questa iniziativa, rinnovata con costanza e rigore, rappresenta non solo un omaggio alle radici culturali e religiose della città, ma anche un esempio di eccellenza dell’artigianato fiorentino, capace di dialogare con la storia dell’arte e con i valori spirituali più profondi della comunità.


