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Pessoa. Omaggio teatrale al poeta portughese alla Pergola di Firenze

Con Rodrigo Ferreira, Janaína Suaudeau, Aline Belibi,  Sofia Menci, Gianfranco Poddighe e Klaus Martini In prima mondiale al Teatro della Pergola

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Era annunciato come l’evento della stagione teatrale fiorentina, la prima mondiale di “Pessoa. Since I Have Been Me”diretto da Robert Wilson, al Teatro Della Pergola di Firenze, salutato dal pubblico con 10 minuti di applausi e standing ovation. Il Portogallo, festeggia 50 anni dalla Rivoluzione dei Garofani che riportò la democrazia nel Paese dopo anni di dittatura, ed ecco che il Teatro della Pergola ed il Thèàtre de la ville  di Parigi con la co-produzione del  Teatro stabile del Friuli Venezia Giulia, il Teatro Stabile di Bolzano, il Sào Liuz Teatro Municipal de Lisboa, e il Festival d’Automne à Paris  in collaborazione con Les Thèàtres de la ville de Luxembourg dedicano questo bellissimo omaggio a Pessoa l’enigmatico poeta, sfuggente sagoma di quella magica temperie culturale che fu il periodo tra le due guerre.

Il pubblico attende nel foyer e quando entra finalmente in platea, la splendida Maria De Medeiros ( che ricordiamo al cinema in ““Henry & June”, “Pulp Fiction” e vincitrice della Coppa Volpi alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia per il film “Três irmãos” di Teresa Villaverde)è seduta sul palco con le gambe che penzolano in platea, immobile. Talmente immobile che qualcuno pensava fosse un manichino. Poi qualche lieve movimento, una risata, un braccio che si sposta.

Così immobile fino a quando il pubblico che aveva esaurito il teatro non fosse completamente seduto, poi comincia lo spettacolo, ed è Abbagliante!

Nel suo completo nero con bombetta che la fa assomigliare a Charlie Chaplin la De Medeiros si spiaccica sul fondale durante la presentazione quasi da avanspettacolo di tutti gli altri grandi attori che dividono il palco con lei.

Tra boati ed occhi di bue sparati come proiettili, entrano in scena  Rodrigo Ferreira, Janaína Suaudeau, Aline Belibi,  Sofia Menci, Gianfranco Poddighe e Klaus Martini e la pièce diventa irrefrenabile.

Recitano in italiano, Portoghese, Francese ed Inglese e non è proprio semplicissimo seguire anche per l’altezza dei sottotitoli che dalla platea risultano altissimi (se leggi non vedi la scena) ma dopo qualche attimo si entra nel mondo visionario creato da Robert Wilson e la comprensione del testo diventa un pò più facile.

Tutto è impeccabile e bellissimo, la scenografia, le luci, gli elementi scenici (il passaggio dell’istrice sul palco è fantastico)e in un mondo fatto di barchette che volano, di cipressi, di tavoli dai quali volano le tovaglie e dalle nebbie che avvolgono il veliero, sulle poesie del più famoso poeta portoghese, sulle sue riflessioni su una vita fatta di solitudine, pochissimo amore e tanto, tanto alcool che lo portò alla morte a soli 47 anni per cirrosi epatica.

Tutti recitano in tutte le lingue, riproponendo lo stesso verso in questo grande spettacolo in bilico tra un cartone animato ed un video di Grace Jones degli anni 80, tra Strehler e Ronconi, tra un musical ed una tragedia che ha regalato al pubblico ipnotizzato una performance mai vista (addirittura il dolby surround) che ha raccolto gli applausi scroscianti di spettatori coscienti di aver assistito a qualcosa di veramente Unico!

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