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Giampiero Vigilanti parla della vicenda del Mostro di Firenze

Il Mostro di Firenze

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Il nove gennaio scorso abbiamo incontrato l’ultimo degli indagati dell’interminabile vicenda, che il prossimo 30 gennaio avrà una sua parziale definizione giuridica davanti al GIP (Giudice Indagini Preliminari). Probabile è l’archiviazione della posizione degli ultimi due indagati, ma c’e’ anche la richiesta di supplemento d'indagine, presentata dall’avvocato delle vittime francesi con nuovi elementi d'indagine.

L’ex Legionario nato a Vicchio nel 1930, si arruolò nella Legione straniera nel 1948. Sei anni dopo, fece la guerra d'Indocina, e fu preso prigioniero dagli insorti Viet Minh. Rimase sepolto vivo in una buca. Sopravvisse e fu liberato pochi giorni dopo dai camerati legionari. Rientrato in Italia si stabilì a Prato.

Poi nel 1963 si trasferisce a Vaiano fino a gennaio dello scorso anno.

Dal 1985 fu tra i primi indiziati sulla vicenda – mostro e fu anche sottoposto a perquisizione e interrogatori, ma nulla risulto’ dagli accertamenti dei CC di Prato.

A inizio anni‘90, invece, i Carabinieri rinvennero numerosi proiettili Winchester serie H, identici a quelli utilizzati negli otto duplici omicidi del mostro. Ma non emerse nulla di rilevante.

Negli ultimi anni è stato protagonista dell’ultimo filone d'inchiesta sul mostro.

Nell’estate del 2017, l’ex legionario Giampiero Vigilanti, e il suo ex dottore, Francesco Caccamo, dopo perquisizioni sostanzialmente negative, vengono comunque iscritti sul registro degli indagati per il concorso negli otto duplici omicidi, l’accusa è pesantissima: “Coinvolti in tutti e otto i delitti".

Certamente il battage mediatico sulla ”pista nera”, lanciato prematuramente dalla stampa fiorentina, ha sicuramente confuso i lettori e tutti coloro che hanno seguito questa vicenda. I riferimenti giornalistici e non solo... alla “strategia della tensione”, non ha certo giovato a far chiarezza sull’indagine portata avanti dalla Procura di Firenze.

L’accostamento con ambienti eversivi di estrema destra, ipotizzato da alcuni quotidiani locali, fu senza alcun dubbio fuori luogo.

Ma dopo una lunghissima indagine della P.G. e molti approfondimenti tecnico – scientifici, il Magistrato Turco chiede l’archiviazione per mancanza di prove certe, anche se è probabile un supplemento d'indagine riguardante ulteriori elementi emersi di recente.

Oggi Giampiero Vigilanti, ha novant’anni e ci racconta in un lungo colloquio, alcuni aspetti della sua vita e anche qualche elemento d'interesse riguardante la vicenda-mostro della quale ne riporto qualche suo pensiero, abbastanza significativo:

non c’è nulla di vero. Penso che c’erano più persone coinvolte. Esiste questa gente che si “diverte” a fare queste cose. Inoltre questa storia mi ha creato molti problemi anche con i figli, ed io ci sono nel mezzo da parecchi anni. E' una faccenda complicata. Perché tutti si pensa che si tratta di delinquenti e invece... poi magari è un poliziotto. Una persona che ha la situazione in mano, si regola come vuole e sa come funziona l’indagine, e poi ha la possibilità di agire...”

L’ex legionario ribadisce che l’intera indagine sul mostro è sbagliata e i personaggi coinvolti in passato non sarebbero i veri colpevoli.
A pochi giorni dall’udienza appare sereno, ma anche molto provato fisicamente, visti i suoi recenti incidenti che lo hanno portato a trascorrere il suo tempo in una Casa di Riposo di Prato. Ultimamente ha subito un provvedimento di allontanamento dalla moglie da parte del Giudice per presunti maltrattamenti alla consorte con divieto di avvicinamento.

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