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Il Mostro di Firenze e la videocassetta scomparsa. Paolo Cochi intervista Mario Del Gamba

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Il Mostro di Firenze e la videocassetta scomparsa. Paolo Cochi intervista Mario Del Gamba Il Mostro di Firenze e la videocassetta scomparsa. Paolo Cochi intervista Mario Del Gamba
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Ancora una volta, si torna indietro di moltissimi anni. Siamo nel 1987, sono gli anni delle frenetiche indagini alla ricerca dell'inafferrabile mostro di Firenze. Mario Del Gamba, firma del quotidiano LA NAZIONE , il martedi 14 aprile di quell'anno, titolava : "Dal mostro alla procura un nastro videoregistrato. Nella lettera che l'accompagna una frase sconvolgente".

Oggi incontro nuovamente dopo lungo tempo, il noto cronista fiorentino degli anni settanta, ottanta e novanta, che ha seguito la mostruosa vicenda sin dal delitto del giugno 1981. Una lunga intervista sui molti aspetti inediti della pagina più nera della cronaca nera e giudiziaria italiana.
Tanti argomenti interessanti, raccontati da uno dei più attivi cronisti dell'epoca, come quello del misterioso nastro video registrato, spedito alla Procura di Firenze.

Il 13 aprile ci fu un maxivertice degli investigatori, un grande allarme, e la campagna "Occhio ragazzi" per mettere in guardia le coppiette riparti. Fu spedito il video, come la macabra missiva del settembre 1985 al magistrato Silvia Della Monica. e fu lo stesso procuratore capo di Firenze Raffaello Cantagalli a rivelarlo.

Una lettera che accompagnava il nastro registrato che avrebbe contenuto dei particolari allarmanti : "Secondo l'articolo che scrissi all'epoca, il misterioso autore della missiva commentava le immagini registrate nel nastro e sembrava essere a conoscenza di una circostanza che non era mai stata divulgata e che era a conoscenza solo di una cerchia ristretta di investigatori."

Tutto il materiale fu portato a Roma dal sostituto procuratore Paolo Canessa, per essere esaminato nello speciale laboratorio della polizia scientifica. Non se ne seppe più' nulla. Non seppi mai di preciso cosa realmente contenesse quel nastro e cosa c'era scritto nel biglietto che lo accompagnava. Nel messaggio si diceva vi fosse un elemento che era a conoscenza solo di pochi investigatori. Nei giorni seguenti vi fu anche un vertice in prefettura con gli amministratori locali.

Negli articoli di quei giorni si sottolineava che fino a quel momento, complici i quasi 2 anni trascorsi dall'ultimo delitto, la convinzione era che il mostro fosse morto o si fosse suicidato, in particolare si segnalava il caso del gastroenterologo al lago Trasimeno.

Oggi sappiamo che quella videocassetta conteneva spezzoni di trasmissioni televisive sull'indagine con la canzone "Anna" di Lucio Battisti montata sopra. Ma rimangono sconosciute le frasi dattiloscritte allegate alla videocassetta, che allarmarono perché contenenti un particolare "a conoscenza solo di alcuni inquirenti", una "frase sconvolgente".

Fu uno dei tanti momenti cruciali dell'intera indagine sul mostro. Già negli anni precedenti, tante altre strane segnalazioni arrivavano in Procura: " Ricordo anche quella relativa al rinvenimento del proiettile dell'ospedale di Ponte a Niccheri" ricorda Del Gamba. Quel nastro a distanza di più di 30 anni non ebbe piu' alcun esito investigativo. Oggi rappresenta uno degli innumerevoli punti neri di tutta la vicenda o forse uno dei tanti spunti investigativi che nel tempo son caduti nel nulla. La parola fine sulla vicenda non è stata ancora scritta, dopo più di cinquant'anni, e la Procura di Firenze indaga ancora.. Una nuova indagine sui depistaggi è ancora all'orizzonte, mentre alcuni frammenti di verità vengono pian piano ad emergere, lentamente.... ma quella completa e definitiva sembra ancora immensamente lontana.

Non mi resta che raccontare tutto quello che resta di documentale, raccogliendo gli innumerevoli pezzi e le migliaia di carte di indagine, come mi accingo a fare nella riedizione di più di 550 pagine del libro "Al di la' di ogni ragionevole dubbio - IL MOSTRO DI FIRENZE " suddiviso in 3 parti da quasi 200 pagine ciascuna, completamente aggiornato documentalmente ed implementato anche con le foto e gli atti delle ultime inchieste sul legionario e non solo.

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Commenti 2
  • hazet

    citando: - "Non se ne seppe più' nulla." - "Non seppi mai di preciso cosa realmente contenesse quel nastro e cosa c'era scritto nel biglietto che lo accompagnava - "...si diceva vi fosse un elemento che era a conoscenza solo di pochi investigatori. accipicchia! ma allora non vi può essere dubbio alcuno! era il MdF! ;) Di certo e di sicuro possiamo dire che -ammessa e non concessa nè l'esistenza di tale videocassetta e messaggio, nè che possa essere attribuito univocamente al mdf- di sicuro NON contena l'indicazione di quando il delitto degli Scopeti venne compiuto... visto che i capaci investigatori per anni e anni ce l'han raccontato come avvenuto nella notte tra dom e lun.

    rispondi a hazet
    mer 1 luglio 2020 09:22
  • hazet

    crediamo a Gamba, perchè non credere a Spezi? Intanto, della videocassetta e lettera (dattiloscritta e non ritagliata) nessuna inconfutabile traccia. Tocca accontentarci della voce di un giornalista (che lavora per un giornale che deve vendere copie) che riporta che qualcuno (di cui non fa il nome) gli disse che bla bla bla. E cmq, se il messaggio conteneva informazioni note solo al mdf e agli investigatori, nulla ci obbliga a credere che fu il mdf a spedirla (sempre ammesso che sia esista tale videocassetta). Resta inolre difficile da capire perchè gli inquirenti, 2 anni dopo l'ultimo delitto del 1985, ricevendo un simile messaggio, non abbiano avvisato la popolazione di non imboscarsi in campagna che il mostro era ancora vivo e vegeto e si era fatto nuovamente sentire. hazet

    rispondi a hazet
    dom 17 maggio 2020 07:05