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Gli studenti di Pisa arrivano a Barbiana. Pensieri e aspettative

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E’ dalla Toscana, finalmente, dopo aver raccontato interessanti storie da varie zone d’ Italia, che sta per partire un Viaggio verso Barbiana. Si tratta più precisamente dell’istituto socio-sanitario di istruzione superiore "E. Santoni" di Pisa. Il 4 maggio gli studenti di due classi prime, circa una quarantina di ragazzi, partiranno in pullman accompagnati da cinque insegnanti, tra i quali troviamo la professoressa Virginia Mancini, docente di Scienze umane e sociali. E grazie a lei capiamo le motivazioni che hanno spinto l’istituto ad organizzare quest’iniziativa particolare. "Nel programma del primo trimestre - afferma - abbiamo parlato della scuola, dalla nascita dell'istituzione scolastica fino ai giorni nostri. Evidenziando la pedagogia di Don Milani basata sulla necessità di diversificare l'intervento scolastico secondo le caratteristiche degli allievi. Da qui è scaturito l'interesse per questo sacerdote e abbiamo approfondito l'argomento con relazioni, approfondimenti, ricerche". Era inevitabile, dunque, cercare di portare quei ragazzi dai libri di scuola al contatto diretto con quella piccola realtà del Mugello dove si è fatta la storia della pedagogia e dell’ insegnamento scolastico. Quella realtà dove Giancarlo Carotti, uno dei primi sei allievi di don Milani, accoglierà i partecipanti che da Pisa arriveranno fino ai luoghi del priore scomodo, come ormai ci piace chiamarlo. Il lavoro fatto in preparazione dell’esperienza ha stimolato gli studenti, i quali - pur approcciandosi per la prima volta ad un personaggio del genere, che tanto ha influenzato la scuola intesa come istituzione, come luogo di aggregazione sociale e di crescita delle responsabilità individuali - hanno dato pareri e impressioni interessanti, sempre riportate tramite le parole della professoressa Mancini: "Dalle relazioni dei ragazzi su Don Milani, emergono chiaramente i tratti di una vita spesa ad affermare la solidarietà nei confronti dei più poveri, il prezzo del sapere come emancipazione personale e sociale. Un aspetto che li ha colpiti è stata la sua 'modernità'". Don Lorenzo coniugava l'aspetto collettivo a quello individuale, aveva uno sguardo personale verso i ragazzi ma ciò che poi contava era il gruppo. Gli studenti, cioè, dovrebbero procedere tutti insieme: il primo della classe deve aspettare quello che ha più difficoltà. Il tutto, naturalmente, accompagnato dalle parole de "Lettera ad una professoressa" del 1967. Testo di anno in anno più forte, incisivo e illuminante. "Da tempo avevo desiderio di portare gli studenti a visitare Barbiana - spiega ancora la professoressa Mancini - Anzi più volte avevo cercato dei contatti ma senza successo. La mia curiosità era aumentata anche vedendo alla TV le immagini della marcia che tutti gli anni viene fatta nel mese di Maggio. E’ un viaggio significativo ed una soddisfazione personale fare questa esperienza". Come stanno insegnando i tanti viaggi che lì, in quell’ agglomerato di case non lontano da Vicchio, hanno il loro punto d’arrivo, non potrà questa che essere un’ importante lezione di vita per i ragazzi di Pisa. Pronti a toccare con mano un luogo magico, sperduto tra i monti, con tanto da raccontare, tanto da insegnare e trasmettere a gente di qualunque età. Senza dubbio, Barbiana si dimostrerà una volta in più, una volta ancora, metà da cui si ritorna arricchiti: di un qualcosa che solo mettendosi in dubbio, e viaggiando, si riesce ad ottenere.

 

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