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La proposta politica di Ora Barberino per la Fase 2

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Barberino di Mugello Barberino di Mugello © Foto di repertorio
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La lista civica Ora Barberino ci spiega la sua proposta politica per la fase 2:

E' fuori dubbio che la gravità economica derivata da mesi di inattività, da una ripartenza incerta e piena di incognite, determinerà preoccupanti situazioni di nuova

povertà e un incremento della disoccupazione, oltre a sofferenze economiche gravi nel terziario, nel turismo, nei piccoli imprenditori.

Dobbiamo anche in ambito locale, immaginare di concretizzare una proposta politica di sostegno.

Appena il governo permetterà di riaprire le nostre realtà commerciali, di somministrazione e non, si chiede di poter avere la possibilità di occupazione di suolo pubblico gratuito, per il periodo estivo/autunnale, ove collocare tavoli distanziati ed in sicurezza, o esporre merce, potrebbe servire anche al tentativo di far rivivere il Corso ed il paese tutto.

Si potrebbe abbattere anche il costo della TARI ed intervenire sull'ICI applicate ai locali commerciali, artigianali ed affini.

Non di secondaria importanza è il contributo culturale e sociale che può dare il Teatro (anche in collaborazione con la biblioteca), la cui programmazione è ferma insieme ai suoi addetti.

Potremmo immaginare di non riaprire i locali del Corsini in questo momento ma di spostare l'attività scenica all'aperto, tramite manifestazioni itineranti per non convogliare troppe persone insieme, sfruttando i luoghi pubblici come i vari giardini comunali o anche privati, stessa fruibilità estiva all’aperto è ipotizzabile per il cinema.

Barberino vive di pendolarismo, il servizio pubblico è una indubbia criticità che dovremo affrontare, si potrebbe immaginare, visto il ridimensionamento, dei posti sui bus,

oltre al riportare il numero dei mezzi in media con la stagione, una procedura di prenotazione del viaggio prioritaria per gli abbonati tale anche da monitorare e prevedere i flussi e adeguare di conseguenza i l servizio.

Altro problema di difficile risoluzione è la mancanza della scuola, come supportare i ragazzi soli a casa ed i genitori assenti per lavoro senza rivolgersi al Welfare familiare? Secondo noi aprendo il prima possibile i campi estivi, in spazi prevalentemente all’aperto per garantire ai ragazzi ed agli educatori maggior rispetto dei presidi sanitari. Per organizzarli al meglio auspichiamo il coinvolgimento anche della consulta dei genitori e la partecipazione del Comune al sostegno dei costi del servizio senza chiedere ulteriori oneri ai cittadini.

Si chiede altresì di ripristinare le attività di supporto domiciliare alle persone non autosufficienti adesso che i presidi sanitari e dpi sono disponibili per il personale sanitario e/o per gli educatori del terzo settore.

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