La decisione alle 1.00 di notte del 5 gennaio di rinviare (ancora) l'apertura delle scuole secondarie che doveva avvenire il 7 gennaio non è andata giù non solo agli oltre 4 milioni di genitori coinvolti.
E' il Sindaco di Firenze Dario Nardella a prendere una posizione molto decisa. “Il tira e molla sulle date è avvilente, non capisco cosa cambi in 4 giorni, tra il 7 e l’11 gennaio. Avevamo tutto il tempo per organizzarci, non solo le vacanze di Natale; è dal lockdown di quasi un anno fa che dovevamo pensare alle scuole e ai trasporti - dichiara il sindaco. - Nella città metropolitana di Firenze saremmo già pronti, abbiamo predisposto con prefettura e regione Toscana un piano per garantire la sicurezza degli spostamenti, oltre che della presenza in classe, tale da consentire non solo di riaprire il 7 gennaio, ma di farlo con il 75% della didattica in presenza”.
“Nella lotta contro la pandemia - continua - io sono per una linea di rigore e precauzione e rispetto le indicazioni degli esperti e le decisioni del governo, ma qui siamo all’improvvisazione. Nessuno fino ad ora ha dimostrato che il contagio avviene nelle classi, anzi, gli screening dimostrano il contrario. Allora è un problema organizzativo, e se il Paese non riesce a riaprire le scuole come potrà essere capace di distribuire decine di milioni di vaccini? A questo proposito diventa ancora più importante garantire in tempi rapidi la vaccinazione di studenti e insegnanti perché è evidente che non si può continuare a sacrificare sempre e comunque il mondo della scuola”.
Mugelli Giampiero
il 5 gennaio alle una di notte viene deciso se riprendere la scuola oppure rimandarla oltre essere incapacità diventa una cosa ridicola e per niente rispettosa verso studenti e professori. Caos completo da avere critiche dai loro compagni di partito. Questa volta devo fare un plauso al sindaco Nardella per la sua critica.
Elena
Bravo Nardella. Sono immprovvisati e non capaci.