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Ammortizzatori auto: a cosa servono, come e quando vanno sostituiti

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Immagine tratta da Auto-doc.it

Gli ammortizzatori, parte del sistema meccanico dell’automobile, agendo in simbiosi con le molle d’urto assicurano la tenuta su strada del veicolo. Questi componenti sono collegati direttamente alle molle di sospensione, in quanto assolvono alla funzione di smorzarne le vibrazioni da loro prodotte nel corso di una manovra brusca. Data la loro importanza, vediamo di descrivere in modo sintetico e preciso come essi funzionano e come e quando vanno sostituiti.

Gli ammortizzatori sono costituiti da due camere cilindriche, inserite quasi ad incastro l’una dentro l’altra, e da un pistone che scorre in una camera interna, riempita a sua volta di un liquido oleoso, che ha il compito di facilitare lo scorrimento del pistone e di attenuare le vibrazioni provenienti dalle molle. In base alla sostanza al loro interno, gli ammortizzatori si suddividono in idraulici e a gas.

  • Gli ammortizzatori idraulici, anche chiamati ammortizzatori ad olio o ammortizzatori oleodinamici, hanno un fluido oleoso all’interno del cilindro. Questo viene attraversato da uno stantuffo, in cui si trovano dei fori calibrati. Tramite il suo movimento, lo stantuffo provoca lo spostamento dell’olio nel cilindro a seconda che l’ammortizzatore sia in uno stato di compressione o di estensione. Sulla base della struttura, questo tipo di ammortizzatore è noto anche come bitupolare.
     
  • Gli ammortizzatori a gas, anche chiamati ammortizzatori oleopneumatici, presentano un cilindro riempito di olio da una parte e di gas compresso a una decina di atmosfere dall’altra. Le due sostanze sono separate l’una dall’altra da uno stantuffo senza fori. In base al suo design, questo tipo di ammortizzatore è conosciuto anche come monotubo. In termini di prestazioni, gli ammortizzatori a gas, un po’ più costosi rispetto agli altri, risultano essere più adatti per uno stile di guida più attivo e sportivo.

Conoscere questa distinzione è importante soprattutto al momento dell’acquisto di nuovi ammortizzatori, che – vale la pena ricordarlo – vanno accuratamente scelti sulla base del modello d’auto che si possiede, seguendo le raccomandazioni date dal produttore e contenute nel libretto di circolazione.

Per quanto concerne la manutenzione, gli ammortizzatori dovrebbero essere controllati e sostituiti ad intervalli regolari; in generale una loro sostituzione dovrebbe aver luogo ogni 80.000-100.000 km di percorrenza, una distanza che si copre ogni 3-4 anni. Si tratta comunque di valori relativi, in quanto l’effettiva durata di servizio dipende anche da altri fattori, quali lo stile di guida, la qualità delle strade percorse ecc. Un controllo dello stato di usura degli ammortizzatori e delle molle di sospensione dovrebbe essere effettuato ogni 20.000 km ai fini di rilevare segni di usura o perdite d’olio, che ne potrebbero inficiare il buon funzionamento. Piccoli e regolari interventi di manutenzione e di pulizia allungheranno chiaramente la durata di servizio di questi accessori.

I segnali che più frequentemente possono essere ricondotti ad un malfunzionamento degli ammortizzatori sono:

  • Vibrazioni inusuali al volante durante la guida.
  • Riduzione dell’efficienza dei freni.
  • Minor controllo dell’auto quando si prende una curva.
  • L’auto tende pericolosamente a scivolare sul fondo bagnato anche a basse velocità.
  • Anomala usura dei pneumatici.
  • Aumento di distanza della frenata.
  • Inusuali vibrazioni della carrozzeria durante la guida.

In presenza di uno di questi sintomi, è consigliabile recarsi immediatamente in officina per un controllo delle molle e degli ammortizzatori.

Gli ammortizzatori vanno inoltre sostituiti contemporaneamente sullo stesso asse, questo per fare in modo che i due componenti si usurino nello stesso tempo. Sebbene si tratti di un’operazione complessa, che andrebbe fatta eseguire in un’autofficina, possedendo una certa esperienza ed adeguate conoscenze tecniche, la sostituzione potrebbe essere fatta anche nel garage di casa. Ecco i passi da seguire:

  • Rimuovere la ruota e poi i tubi dei freni, evitando di scollegarli dalle pinze, in quanto questo provocherebbe lo spurgo dei freni).
  • Allentare i supporti superiori dell’ammortizzatore.
  • Svitare i dadi inferiori che fissano il componente.
  • Comprimere la molla e poi rimuoverla, utilizzando gli attrezzi adatti.
  • Installare i nuovo pezzo di ricambio e ripetere i passaggi precedenti al contrario.
  • Controllare che nella molla non vi siano crepe.

 

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